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Cronaca

Terremoto in Emilia, pronti a partire i vigili del fuoco dell'Umbria

Dalle prime ore di domenica, i vigili del fuoco dell'Umbria sono pronti a partire con mezzi ed uomini dei Comandi di Perugia e Terni. Scosse avvertite nella nostra Regione

Dopo il sisma che domenica notte ha colpito l'Emilia, causando morti e feriti, i vigili del Fuoco dell’Umbria sono in sistuazione di preallerta, sin alle prime ore della giornata odierna. Paura, però, anche nella nostra Regione, dove la scossa è stata avvertita chiaramente.

Gli uomini coordinati dal Direttore regionale Gioacchino Giomi sono pronti a partire con mezzi ed uomini del Comandi provinciali di Perugia e Terni, in particolare sono immediatamente disponibili a partire alcuni mezzi speciali quali autoscale e mezzi movimento terra e personale specializzato in tecniche SAF (speleo alpino fluviale) in grado di operare oltre che per il soccorso delle persone anche nella rimozione di parti pericolanti e nella messa in sicurezza di edifici in altezza.

Come in altre similari circostanze come per l’Abruzzo, dove i vigili dell’Umbria dal 2009 hanno operato sino allo scorso dicembre 2011, viene attivato il meccanismo della “colonna mobile” cioè di squadre in grado di operare immediatamente sul posto e dotate di attrezzature per il soccorso  ma  anche di  un sistema logistico che li rende autosufficienti per alcuni giorni e cioè fino all’attivazione in loco degli appositi “campi base”.

L’invio di queste squadre è coordinato a livello nazionale dal Centro Operativo Nazionale del Dipartimento dei Vigili del Fuoco che ha sede al Viminale (Ministerro dell’Interno). Sul posto, nei territorio delle zone colpite dal sisma odierno già sono all’opera mezzi ed unità VF delle  sezioni operative dei Comandi dell’Emilia Romagna e delle regione limitrofe.

Nel dettaglio, una serie di scosse hanno svegliato l'Emilia Romagna durante la notte, con un picco alle 4.05, con epicentro tra Modena e Ferrara. Questa ha superato in intensità quella dell'Aquila del 6 aprile 2009. Il bilancio dei morti è provvisorio, ma comunque grave: sei morti ed oltre 50 feriti.

Le vittime in provincia di Ferrara sono tre operai che lavoravano in due diverse aziende del Ferrarese, nella zona di Bondeno: due a Sant'Agostino, nel crollo di una fabbrica di ceramica, e una a Ponte Rodoni di Bondeno, dove è caduto il capannone di un'azienda a ciclo continuo di polistirolo espanso.

Ingenti danni anche nel Modenese, dove sono segnalati diversi crolli. La scossa è stata registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 4.04, seguita da due repliche di intensità minore: una di 3.3 alle 5.35 e un'altra di 2.9 alle 5.44.

L'epicentro nella pianura padana emiliana, a una decina di chilometri di profondità dal suolo, sempre nella stessa zona, in provincia di Modena, dove secondo le forze dell'ordine si registrano una cinquantina di feriti non gravi. I danni principali a San Felice, dove è crollata la chiesa e vengono segnalate gravi lesioni a molti edifici storici tra cui il municipio, e a Finale Emilia, dove per precauzione è stato evacuato l'ospedale. Evacuati a scopo precauzionale i pazienti più gravi e i neonati anche dall'ospedale di Mirandola.

Ingenti danni anche nel Ferrarese, dove sono stati segnalati alle forze dell'ordine e alla Protezione civile numerosi crolli di edifici storici e case coloniche


 

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