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Cronaca Capanne

Sicurezza, prova ad aggredire gli agenti per evitare il rimpatrio

Una volta appresa la notizia del suo rimpatrio, lo straniero ha provato ad aggredire gli agenti e a procurarsi lesioni con una lametta nascosta fino a quel momento in bocca

Un detenuto tunisino, clandestino e appena scarcerato da Capanne è stato accompagnato al Cie per il rimpatrio. Compito non reso facile dall'atteggiamento del maghrebino che appresa la notizia ha reagito con veemenza contro gli agenti.

B. T. L. , del ’73,, arrivato a Lampedusa nel gennaio del 2009, è stato arrestato per stupefacenti a Perugia per la prima volta nel giugno successivo. Da allora è stato arrestato altre tre volte per operazioni antidroga tra cui quella denominata “ZBUN”, condotta dalla Squadra Mobile nello scorso anno, mentre l’ultimo arresto è stato effettuato, per residuo pena, nel corso di un “pattuglione” dalle Volanti nei primi giorni di ottobre.

Martedì mattina uscito dal Carcere, essendo clandestino e già destinatario di un provvedimento di espulsione, è stato “scortato” in Questura dove lo attendevano gli Agenti dell’Ufficio Immigrazione che avevano “pronto“ per lui un provvedimento di espulsione ed un “viaggio” per un C.I.E.

Nel primo pomeriggio, dopo gli atti di rito, poco prima di lasciare la Questura per essere “scortato”  su un'auto protetta fino a destinazione, lo straniero, appresa la notizia che stava per essere rimpatriato, ha tentato di aggredire due agenti e di autolesionarsi con una lametta tenuta nella bocca, evidentemente preferendo la cella al viaggio in Tunisia.

La sua azione non ha sorpreso i poliziotti che riuscivano ad evitare l'aggressione e che il soggetto si procurasse delle ferite gravi. Poco è stato accompagnato al Pronto Soccorso dove i sanitari suturavano una ferita superficiale ad un braccio e dunque “scortato” fino al C.I.E. dove è arrivato in tarda serata. Sarà rimpatriato nei prossimi giorni.


 

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