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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Te Deum di ringraziamento in cattedrale a Perugia, il Cardinale: "Il 2017 porti lavoro, ricostruzione e fede

Nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia, sabato pomeriggio 31 dicembre, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha presieduto la celebrazione eucaristica del Te Deum di ringraziamento animata dalla Corale Laurenziana, alla presenza di numerosi fedeli.
Di seguito il testo integrale dell’omelia del cardinale Bassetti.

 
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Fratelli e sorelle carissimi, ci ritroviamo ancora una volta, alla fine dell’anno, a pregare insieme e a ringraziare il Signore per la sua Provvidenza, che sempre conduce la storia degli uomini e della Chiesa. Si conclude stasera un anno difficile, carico di vicende non sempre piacevoli da ricordare, ma anche profondamente ricco della grazia del Signore, che solo il cuore umano può avvertire, e grazie alla quale è possibile sempre cambiare vita, aprirsi alla fede e divenire autentici testimoni dell’amore di Dio.

La liturgia ci fa contemplare ancora il mistero dell’incarnazione del Signore Gesù, con i pastori - gli ultimi della società di allora - che increduli corrono alla grotta a venerare il Bambino. La nascita del Salvatore è avvenuta nella più assoluta povertà e in mezzo ai poveri, i quali, nella loro semplicità, avvertono che qualcosa di eccezionale è successo e glorificano Dio. Seppur nella precarietà dei mezzi, Giuseppe e Maria compiono per il Bambino tutti i riti previsti dalla legge mosaica. Dopo otto giorni viene circonciso e gli viene imposto il nome di Gesù, come aveva predetto l’angelo. In tal modo il Figlio di Dio entra pienamente a far parte della Casa d’Israele e riceve l’antica benedizione di Aronne: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Nella benedizione tripartita si invoca Dio quale “custode”, che illumina con la sua “grazia” e che dona la “pace”. Nel Signore Gesù questa benedizione trova l’esatta personificazione, perché Egli è il “custode” del suo popolo, il “volto” di carne di Dio che illumina ogni uomo e la “pace” vera che dona senso alla nostra vita. E’ nella Sua incarnazione che noi siamo liberati dal giogo della legge e resi figli di Dio. Con Gesù viene a noi lo Spirito potente di Dio che soffia nei nostri cuori e perciò anche noi possiamo gridare: “Abbà Padre!”. Nell’unico vero Figlio, ci ricorda San Paolo, tutti siamo divenuti figli ed eredi. Tutti avvolti dallo stesso amore del Padre, che si china a curare le nostre infermità e ci invita a fare lo stesso con il prossimo.

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