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Cronaca Sant'Andrea delle Fratte

Salute, dal Santa Maria uno studio per la lotta ai tumori

Pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati di uno studio coordinato dal Prof. Giancarlo Agnelli sulla prevenzione delle complicanze vascolari nei pazienti oncologici

Il New England Journal of Medicine, una delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, pubblica oggi i risultati di uno studio clinico, coordinato dal Prof. Giancarlo Agnelli, Direttore della Clinica di Medicina Interna e Vascolare – Stroke Unit dell’Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia.

Lo studio dimostra come la semuloparina  (un farmaco anticoagulante di nuova generazione) riduce del 64% il rischio di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare nei pazienti con tumore trattati con chemioterapia.

Lo studio, denominato SAVE-ONCO, durato circa tre anni, ha riguardato 3212 pazienti ed è stato condotto in diversi paesi europei ed extraeuropei. Sono stati inclusi nello studio pazienti sottoposti  a chemioterapia per un tumore localmente avanzato o con metastasi.

Le sedi neoplastiche sono state il polmone, il colon-retto, lo  stomaco, l’ovaio, il pancreas o la vescica. I pazienti hanno ricevuto la semuloparina in alternativa al non trattamento per la durata della chemioterapia. Il trattamento medio è durato circa 3 mesi 1/2.

Il beneficio in termini di efficacia non si è associato ad un aumento delle complicazioni e emorragiche, comuni con i farmaci anticoagulanti. Lo studio ed i suoi risultati ribadiscono la qualità della ricerca italiana e del mondo accademico perugino. Il prof Agnelli ha già coordinato e condotto studi  in questo stesso settore clinico i cui risultati sono stati pubblicati in importanti riviste scientifiche.

Lo studio attuale  è stato accolto dalla comunità scientifica internazionale con grande favore, per la possibilità di rapida applicazione dei suoi risultati alla pratica clinica. Commentando i risultati il Prof. Agnelli ha affermato: “Il nostro studio rappresenta  un importante sviluppo fornito nel  tentativo di ridurre gli effetti negativi della malattia nei pazienti con tumore. I risultati dimostrano in maniera inequivocabile che una profilassi antitrombotica, che sino ad oggi non veniva praticata per mancanza di dati a suo favore, è altamente efficace. D’ora in avanti questo tipo di terapia eviterà la comparsa di complicazioni vascolari potenzialmente fatali nei pazienti con tumore consentendo loro di proseguire la chemioterapia, essenziale nel trattamento della loro malattia”.

 

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