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Strage Broletto, chiesti un anno e due mesi per il medico che per l'Accusa "armò" l'assassino

Condanna chiesta dal pubblico ministero Massimo Casucci per il medico di Andrea Zampi, accusato di aver falsamente attestato l'assenza di disturbi mentali pur avendo più volte lui stesso prescritto sostanze psicotrope all'uomo

Un anno, due mesi e venti giorni. E’ questa la condanna chiesta dal pubblico ministero Massimo Casucci per il medico di Andrea Zampi, accusato di aver falsamente attestato l’assenza di disturbi mentali pur avendo più volte lui stesso prescritto sostanze psicotrope all’uomo che uccise con una Beretta calibro 9 le dipendenti della Regione Umbria, Margherita Peccati e Daniela Crispolti, la prima di 61 anni e la seconda di 48 anni.

Otto mesi sono stati, invece, chiesti per la funzionaria che firmò l’atto per il rilascio del porto d’armi a Zampi. Per gli altri due funzionari della Questura di Perugia, che non hanno voluto essere giudicati con il rito abbreviato, è stato chiesto il rinvio a giudizio.  Le accuse, invece, mosse contro i funzionari sarebbero di imprudenza, negligenza e imperizia per non aver verificato e accertato nella banca dati la presenza di un decreto di divieto assoluto di possedere armi diretto dalla Prefettura allo stesso Zampi. 

"Mi avete rovinato la vita": un grido ormai che si ripete in questi difficili mesi di crisi e che chi sta dietro gli sportelli pubblici è costretto ad  incassare sempre più spesso, suo malgrado. Ma stavolta uno dei tanti "arrabbiati" era armato ed ha esploso diversi colpi verso un’impiegata e una funzionaria uccidendole entrambe, prima di togliersi la vita. Le vittime Margherita Peccati di Umbertide e Daniela Crispolti di Todi che con quella "rovina" non c'entravano nulla. 

Gli attimi della tragedia - Andrea Zampi, questo il nome del killer, dopo aver ammazzato le due donne si sarebbe poi diretto nei corridoi del terzo piano, gridando contro cospirazioni e cricche che lo avrebbero rovinato. I dipendenti  del quarto piano si sono barricati dentro gli uffici chiedendo la porta già ai primi spari. Quando un impiegato ha cercato di fermare il killer, l'uomo avrebbe esploso altri colpi senza raggiungere nessuno. Poi Zampi si è allontanato delirando, ha portato la pistola alla testa e si è sparato. 

Inutili sono state le cure mediche di prima emergenza per tutti e tre. Nel palazzo le centinaia di dipendenti sono scappati creando una vera e propria onda di disperazione.il killer, un piccolo imprenditore perugino di 43 anni titolare della Progetto Moda, ma nessuno si sarebbe mai immaginato che potesse arrivare a tanto. 

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