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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Brucia l'auto della ex dopo averla perseguitata, in udienza il pm presenta nuove accuse contro il comandande dei vigili

L'imputato aveva avuto una relazione con la vittima, agente di polizia locale anch'essa, ma non aveva accettato la fine della relazione

Brucia l’auto della ex dopo averla perseguitata per settimane con messaggi e intrusioni abusive nei sistemi informatici e all’udienza di oggi il sostituto procuratore ha formulato una contestazione suppletiva a carico dell’imputato.

L’imputato, un uomo di 46 anni, è finito davanti al giudice per l’udienza preliminare per i reati di atti persecutori, danneggiamento seguito da incendio ed accesso abusivo a sistemi informatici, nei confronti della ex compagna appartenente alla Polizia locale di un Comune della Provincia di Perugia, oltre alla nuova contestazione per aver presentato un esposto in cui affermava che la donna avrebbe utilizzato impropriamente un capo dell’abbigliamento di servizio del fidanzato carabineri.

Secondo la Procura di Perugia la donna aveva avuto una relazione con l’uomo appartenente ad un reparto della Polizia locale della provincia di Caserta, con il grado di comandante, e di aver vissuto insieme per un breve periodo, fino al trasferimento della vittima in Umbria. L’uomo non avrebbe però accettato la fine della relazione e in assenza della donna si sarebbe introdotto all'interno della sua abitazione e si sarebbe abusivamente impossessato di tutte le credenziali, password e pin personali al fine di accedere e monitorare tutti i suoi profili social per controllarla e accusandola di aver intrattenuto relazioni sentimentali anche con uomini sposati e screditandola anche agli occhi di parenti, amici e colleghi.

La persecuzione sarebbe proseguita anche attraverso offese, minacce scritte o vocali a qualsiasi ora del giorno e della notte con l'intento di costringerla a riprendere la relazione, minacciandola di ritorsioni in caso di diniego.

L’imputato sarebbe anche responsabile dell'incendio dell'autovettura della donna che si propagava anche su due altri veicoli.

Il gip del Tribunale di Perugia, valutata la pericolosità sociale anche alla luce della gravità del fatto ed in considerazione dei gravi indizi di colpevolezza, e visto il pericolo di reiterazione del reato, aveva emesso un'ordinanza restrittiva a carico dell’uomo, applicando anche il braccialetto elettronico.

Con la nuova contestazione i difensori dell’uomo, gli avvocati Fiorentina Orefice e Giuseppe Stellato, hanno chiesto termine a difesa e l'udienza è stata rinviata al 10 novembre 2023 anche per decidere sulle costituzioni di parte civile del condominio e delle due proprietarie delle ulteriori autovetture incendiate, assistite dagli avvocati Danilo e Francesco Areni. La vittima si è costituita parte civile tramite l'avvocato Marco Brusco.

L’imputato si è sempre difeso sostenendo di aver solo insistito per farsi ridare i soldi, intorno a 20mila euro, spesi per viaggi e lavori nell’abitazione delle donna e che la relazione sarebbe terminata a seguito di un litigio dopo aver scoperto, sul computer della donna, di chat con altri uomini e di essere stato minacciato dalla stessa che lo avrebbe denunciato se avesse continuato a chiedere indietro il denaro.

La notte dell’incendio, però, le celle telefoniche posizionano l’uomo sul luogo e le immagini di una telecamera di videosorveglianza lo avrebbe immortalato proprio nei pressi della casa della vittima.

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