Perseguita e picchia la ex, ma è incapace di intendere e volere: libertà vigilata e obbligo di cure psichiatriche
Lei lo aveva denunciato, ma nel corso del processo una perizia ha stabilito le condizioni di salute mentale dell'imputato
Molestata e perseguitata per mesi dall’ex fidanzato, lo denuncia. Lui finisce sotto processo, ma viene assolto perché incapace di intendere e volere.
L’imputato, difeso dall’avvocato Simona Fratini, era accusato di stalking nei confronti della ex fidanzata. Per mesi avrebbe compiuto atti persecutori contro la donna, molestandola di continuo con telefonate, messaggi, appostamenti, tentativi di colloquiare per riprendere la relazione interrotta. All’imputato erano contestati anche alcuni episodi violenti con lesioni a danno della ex.
Alla fine lei lo aveva denunciato e al termine delle indagini era stato citato a giudizio. Nel corso del processo, però, è stata effettuata una valutazione medica ed è risultato che l’imputato è incapace di intendere e volere.
Il giudice ha disposto l’applicazione della misura della sicurezza con obbligo di riferirsi al Centro di salute mentale e libertà vigilata.