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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Spara in aria per sedare una rissa con coltelli e mazze da baseball: tolto il porto d'armi ad ex carabiniere

Il Tribunale amministrativo dell'Umbria ha annullato l'atto prefettizio

Carabiniere in congedo spara in aria per sedare una rissa con coltelli e spranghe e la Prefettura gli revoca il porto d’armi.

Contro la decisione della Prefettura l’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Formica, ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria chiedendo l’annullamento dell’atto.

La Prefettura di Perugia ha disposto il divieto di detenzione delle armi e delle munizioni, nonché il conseguente ritiro della licenza per porto d’armi per difesa personale, non ritenendo l’ex militare “affidabile alla detenzione delle armi” in quanto era intervenuto nel parcheggio di un supermercato di Perugia, dove era scoppiata una rissa tra “quattro stranieri muniti di armi e altri oggetti atti a offendere, così che, per interrompere l’azione criminosa” il ricorrente aveva “esploso un colpo in aria con la propria pistola, provvedendo poi a bloccare uno dei protagonisti della rissa e ad avvertire la forza pubblica”.

Il secondo episodio contestato riguarda la lite con un conoscente in un bar di Perugia. Quest’ultimo aveva poi sporto denuncia dichiarando di essere stato aggredito e minacciato.

Secondo il giudici amministrativi il ricorso è fondato e deve essere accolto. In primo luogo l’episodio della rissa davanti al supermercato “non può supportare la valutazione di inaffidabilità” in quanto i quattro partecipanti erano stati tutti arrestati dopo aver agito “armati uno con una mazza e un altro con un coltello”, colpendo “i vetri dell'autovettura”, con gli occupanti dell’auto che avevano tentato di investire gli aggressori. Il colpo di pistola aveva agito da deterrente, disperdendo i rissanti, che si erano dati alla fuga.

Il secondo episodio è stato chiarito dalla donna che era in compagnia del ricorrente, che ha smentito l’aggressione e riconducente il tutto alla gelosia dell’ex che l’aveva vista in compagnia dell’ex militare con il quale aveva una relazione. Anche la proprietaria del bar e le altre persone presenti avevano affermato che non vi era stata alcuna aggressione.

Ne consegue che il ricorrente non sussistono dubbi sull’affidabilità del ricorrente all’uso delle armi per cui i giudici hanno annullato l’atto della Prefettura e ridato pistola e porto d’armi all’uomo.

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