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Cronaca Bastia Umbra

Bastia Umbra, il Comune ordina di abbattere il silos abusivo che è stato condonato

Il Tribunale amministrativo accoglie il ricorso e annulla l'ordinanza di demolizione

Il Comune ordina la demolizione di opere urbanistiche, ma il proprietario ha già presentato istanza di compatibilità ambientale che lo stesso Comune ha poi concesso. Per il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria, quindi, la demolizione non si deve fare.

Il titolare di un’azienda agricola, difeso dagli avvocati Gian Luca Falcinelli e Fernando Mucci, ha citato il Comune di Bastia Umbra, difeso dall'avvocato Marco Luigi Marchetti, chiedendo l’annullamento dell’ordinanza di demolizione di “due tettoie affiancate, utilizzate come fienili”, di un “silos all'aperto” con muretto annesso. Nella stessa ordinanza si imponeva la rimozione di un paddock, una voliera, un pollaio ed una piccola tettoia in aderenza ad un fabbricato uso stalla, che però sarebbero stati rimossi spontaneamente.

Nel ricorso si contesta la decisione del Comune in quanto il 16 novembre del 2022 era stata presentata “istanza di accertamento di conformità anche ai fini paesaggistici..., istanza che aveva ottenuto anche il parere favorevole della Commissione comunale per la qualità architettonica e il paesaggio”. L’ordine di demolizione adottato “senza alcuna preventiva determinazione del Comune in merito all’eventuale sanatoria si rivelerebbe illegittimo”.

Quanto alle tettoie “poggiano su muri di cemento armato già assentiti e non sono completamente chiuse sui lati”, in modo da non creare volumetria e quindi “soggette al regime di edilizia libera”.

In riferimento alla demolizione dei manufatti contestati per mancanza di autorizzazione paesaggistica, infine, “si tratterebbe di interventi inerenti l’esercizio di attività agro – pastorale che non alterano lo stato dei luoghi, già adibiti alla medesima attività”.

Per i giudici amministrativi “il 13 giugno 2023 è stato rilasciato dal Comune di Bastia Umbria l’accertamento di compatibilità paesaggistica, mentre il 14 giugno 2023 è stata depositata una scia in sanatoria sempre relativamente al silos all’aperto, che quindi risultava integralmente regolarizzato sia dal punto di vista urbanistico che da quello di paesaggistico”. Ne consegue che il ricorso è fondato “per la parte relativa al silos, mentre per il resto deve essere respinto.

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