La 'Ndrangheta fa acquisti in saldo nell'outlet "Perugia": sequestrate case e locali commerciali

Una delle più famigerate e ricche cosche della 'Ndrangheta, quella di Valente-Stummo, avevano messo radici solide nel capoluogo umbro. I mafiosi infatti avevano tramite dei prestanome acquistato diversi immobili di valore e si apprestavano anche ad investire in alcune aziende in grave difficoltà economica. L'obiettivo era quello di investire e ripulire i denari sporchi della corruzione e della droga in posti tranquilli come l'Umbria che poi ormai è diventato l'outlet delle mafie.

Ma gli acquisti sporchi "umbri" degli uomini di Valente-Stummo sono stati però sequestrati dai Carabinieri questa mattina - 12 luglio - nell'ambito di una inchiesta partita da Cosenza dove sono stati sequestrati ben 60milioni di euro di valore tra beni e aziende. Nell'operazione sono stati 'arrestati 38 persone tra le quali il sindaco d Scalea Pasquale Basile e 5 suoi assessori.

La cosca aveva fatto acquisti mirati nei "covi freddi" dell'italia che sono più lontani dai riflettori delle indagini sulle infiltrazioni mafiose. Per questo si erano fatti affari, per ripulire i denari sporchi, nei piccoli centri di Perugia, Matera e Rocca di Cave in provincia di Roma. 

L'ECONOMIA DELLA 'NDRANGHETA - L'indagine dei Carabinieri ha consentito di delineare l'asse economico-imprenditoriale dell' organizzazione costituito con conferimenti di "sospetta provenienza" nei settori commerciale, con l'apertura di diversi supermercati, concessionarie di auto, agenzie di viaggi, parchi divertimento, attività commerciali e negozi di abbigliamento; immobiliare, con realizzazione di società finalizzate all' acquisizione di fabbricati, appartamenti e magazzini, anche attraverso aste fallimentari "pilotate".