IL CLAN DEI FATTUCCHIERI, Decine di vittime e una donna morta per una truffa milionaria
Magie, macumbe e filtri d'amore. Una storia che ha dell'incredibile e che ha portata alla condanna di un'intera famiglia per truffa ed estorsione. Ecco tutti i retroscena
Intercettazioni che si accavallano per un processo che ha dell’assurdo. Una storia che forse neanche Rolling Stones, madre del celebre maghetto, avrebbe potuto partorire, perché qui riti magici e macumbe non sono la trama di un libro letto in tutto il mondo, ma gli atti di un processo che ha portato alla condanna di un’intera famiglia: il “clan dei fattucchieri”, per aver fatto sparire da conti di amici e conoscenti quasi un milioni di euro.
Un gioco semplice, portato avanti facendo leva sulla debolezza e le paure di chi credeva in quei veri e propri ricatti psicologici. “Ricordi quei due amici del tuo povero marito circondati da una strana aurea maligna, da presenze negative? Uno ha fatto i riti e sta bene, l’altro non li ha voluti fare ed è morto poche settimane fa”. Il “clan” arriva anche a convincere un uomo di non toccare più il denaro presente in casa perché “infetto".
Ma in questa vicenda che ha dell’irreale vi è anche l’inquietante tragedia di una donna che si è affidata al clan dei ciarlatani, perché ormai disperata per le sue condizioni di salute, decidendo così di fare un ultimo tentativo e chiedendo aiuto proprio a loro. Inutile dire che la donna è morta dopo poco.
La famiglia, come riporta il Giornale dell’Umbria, è difesa dagli avvocati Daniela Paccoi, Domenico Cancellieri e Gianvito Ranieri. I giudici (Massei, Micheli, Cenci) li hanno condannato per truffa ed estorsione. Nella motivazioni alcuni stralci di questa storia: “Come nelle vicende umane che si sono succedute nel presente processo, si registra l’approfittamento di una condizione di debolezza psicologica della vittima, a causa di problemi verificatosi in momenti particolari della sua vita… Era rimasta scossa per la perdita del marito e non era stata in grado di accettare quell’evento o di elaborare in qualche modo l’esperienza delittuosa”.
Un atteggiamento portato avanti dal clan che a volte, per le richieste fatte, può essere considerato come un vero e proprio “pizzo”. Una delle maghe avrebbe infatti predette che se non pagava per i riti magici le sarebbe accaduto qualcosa di molto brutto. Le persone offese si sono costituite parte civile con gli avvocati Claudia Franceschini, Guido Bacino, Federica Lipovsek Stefano Cerquetti.