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Cronaca

Bocciata la videosorveglianza nelle scuole perugine: piano alternativo per la sicurezza

Maggioranza e opposizioni divisi anche sulla strategia per la messa in sicurezza delle scuole perugine dopo i furti in serie che negli ultimi anni si sono ripetuti. La proposta Pd e la strategia alternativa della maggioranza

Maggioranza e opposizioni divisi anche sulla strategia per la messa in sicurezza delle scuole perugine dopo i furti in serie che negli ultimi anni si sono ripetuti. In commissione Bilancio il Pd ha presentato la proposta di una videosorveglianza diffusa a protezione di oltre 100 immobili scolastici.

"In molti comuni italiani - ha spiegato la consigliera Borghesi -  sia di grandi che di piccole dimensioni, si sta procedendo ad installare sistemi di videosorveglianza da remoto con collegamento diretto alle centrali operative delle forze dell’ordine per prevenire e sventare eventuali intrusioni criminose nelle scuole durante gli orari di chiusura. Ciò ha permesso di ridurre sensibilmente il numero dei fenomeni criminosi".

Il primo "no" tecnico è arrivato dai dirigenti del comune presenti in commissione: "In base all’esperienza maturata negli anni dagli uffici, è emerso che non è l’impianto di videosorveglianza in sé a dissuadere i malintenzionati, quanto piuttosto una serie di interventi riconducibili al concetto di “resistenza passiva” delle strutture agli attacchi. La videosorveglianza non appare, inoltre, praticabile anche perché il controllo da remoto non è economicamente sostenibile, stante il numero ingente (circa 115) delle scuole da servire. Diversamente un impianto fine e se stesso non avrebbe particolare utilità".

Il secondo "no" è arrivato direttamente dall'assessore Wague, quindi, di natura politica. "Della videosorveglianza, difficilmente autorizzabile stante la presenza di soggetti “sensibili”, ossia i bambini, si provvederà con altre soluzioni studiate sito per sito. Infatti dopo la giunta ha, infatti, stanziato la somma di 55 mila euro che andranno a finanziare interventi vari su diversi plessi scolastici". La maggioranza ha respinto la proposta in sedi di votazione. “Auspico - ha concluso la Borghesi - che ci sia un ripensamento da parte della maggioranza quando l’Ordine del giorno verrà affrontato dal Consiglio comunale, e che si trovi una soluzione a questo argomento molto sentito, magari coinvolgendo anche le associazioni locali ed i genitori, sul modello di Ponte San Giovanni”.

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