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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Scuola, la protesta in piazza: stop gite, classi inagibili e riscaldamento azzerato

Nella giornata del diritto allo studio europeo Perugia Today ha ascoltato i ragazzi: voci su degrado, tagli, strutture inadeguate, consultori e orari di ricevimento azzerati

Ci sono fatti e testimonianze che raccontano meglio di tutti la vera situazione della scuola in Italia, in questo caso in provincia di Perugia. Certo non tutte le scuole sono uguali, ma i tagli e la sfiducia lo sono per tutti. E così nel giorno del diritto allo studio europeo il corteo degli studenti medi e universitari non è il solito corteo per chi vuole veramente ascoltare questi ragazzi e ragazze. Da Umbertide a Perugia, dall'istituto linguistico ad un liceo, i problemi sono tantissimi e identici. Una ragazza dai capelli rossi, figlia di una professoressa, racconta come si vive tutti i giorni in un'aula affollata.

Studenti in piazza: scuole disastro

Siamo al Pieralli di Piazzale Anna Frank a Perugia. "Partiamo dalle piccole cose: le tende sono state comprate da noi perchè nelle giornate di sole la situazione è terribile. Ci sono classi che hanno tappezzato i vetri con i fogli del giornale scolastico. Le lavagne cadono a pezzi. Tutto è a carico nostro e delle famiglie. Ci sono finestre bloccate e altre che invece non si chiudono più facendo entrare pioggia o freddo".

E queste sono le piccole cose, le grandi sono grandi davvero: "Sono stati sospesi gli orari per i consultori, i ricevimenti dei professori sul piede di guerra per l'aumento delle ore che dovrebbero essere decisi a breve. E poi c'è il riscaldamento: lo accendono il meno possibile per risparmiare. E questo vuol dire restare per la gran parte delle ore in classe con il giacchetto".

Il capitolo gite merita una premessa: non sono solo momenti di svago, ma anche di studio per la lingua e per conosce dal vivo ciò che si è studiato. "Le gite sono tutte sospese: non c'è la copertura economica per gli insegnanti. E quindi niente accompagnatori disponibili. Non si possono cambiare banchi, attrezzature telematiche. Siamo fuori dal tempo. Per questo protestiamo e per questo non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Ci sono molti insegnanti che ci sostengono".

Lunedì sarà il giorno cruciale per decidere al Pieralli ma anche altrove una protesta nei propri istituti: con tanto di occupazione e invito ai giornalisti a testare da vicino come sono ridotte le nostre scuole. Studentesse di Umbertide fanno il punto a Perugia Today del disastro scolastico: "Accendono i riscaldamenti un'ora al massimo, pennarelli, gessetti, fogli per le fotocopie, persino la carta igienica è a carico nostro. Attività didattiche e gite sono bandite. Impossibile anche qualsiasi trattativa con i dirigenti scolastici: ci dicono che non ci sono soldi e bisogna arrangiarsi". Arrangiarsi persino a scuola: è assurdo ma è così. A Perugia poi c'è l'incubo dei micro-crolli all'interno delle classi: "Quando piove gli intonaci si gonfiano, abbiamo paura": ci gridano degli studenti. Qui a Perugia non ci sono gli spettri della violenza nel movimento. Ci sono però tutte le ragioni per chiedere di risollevare la scuola in genere.


 

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