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Cronaca

Lavoro a pezzi, piano esuberi Tnt: in Umbria adesione massiccia allo sciopero

Protesta dei dipendenti delle filiali di Terni e Perugia davanti a Palazzo Donini. Incontro in Regione, l'amministrazione si impegna a fare pressioni sul governo e ad attivarsi per gli ammortizzatori sociali

Giornata di sciopero per i lavoratori umbri della società di consegna la multinazionale olandese TNT, hanno manifestato stamane davanti ai palazzi della regione i lavoratori delle due filiali di Perugia e Terni. Una delegazione insieme a rappresentanti della Filt Cgil e della Cgil dell'Umbri, in tarda mattinata ha poi avuto un incontro con l'assessore regionale Vincenzo Riommi.

Durante l'incontro la Regione Umbria ha promesso di fare la sua parte, insieme alle Regioni più colpite dai tagli previsti nel piano di ristrutturazione annunciato da Tnt (854 licenziamenti in Italia, una decina per l'Umbria), prima su tutte il Piemonte, per chiedere al ministero dello Sviluppo Economico di intervenire sulla multinazionale olandese e farla tornare sui suoi passi e, nel frattempo, di garantire al più presto la copertura della cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori coinvolti. A livello locale, la Regione si adopererà invece per individuare una copertura anche per i lavoratori dell'indotto, soprattutto su Terni.

Manifestazione Lavoratori TNT

Per l'Umbria l'adesione allo sciopero odierno è stato massiccio con oltre il 90%, sia a Terni che a Perugia voluto per testimoniare la propria rabbia e preoccupazione, anche a fronte dell'atteggiamento di chiusura di Tnt rispetto alle richieste dei lavoratori e dei sindacati di avviare, quantomeno, un vero confronto.

"Chiediamo all'azienda di ritirare la procedura per il piano esuberi - ha detto Rampiconi Alessandro Filt Cgil - per poter iniziare a confrontarci, siamo pronti ai sacrifici ma solo se arrivano dopo il dialogo". Per quanto riguarda Perugia gli esuberi dovrebbero riguardare tre figure sui venti lavoratori impiegati nella filiale provinciale, per Terni le cose sono un tantino più complicate visto che Tnt avrebbe deciso di chiudere la filiale ternana.

"Ora la palla passa nelle mani del governo nazionale - ha commentato Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria - perché questa è una vertenza di importanza strategica non solo per il numero enorme di posti di lavoro a rischio, ma perché il disimpegno di Tnt sarebbe l'ennesimo esempio dell'atteggiamento inaccettabile delle multinazionali che, anche in assenza di reali motivi di carattere economico, preferiscono spostare le loro attività all'estero, giocando sull'abbassamento del costo del lavoro e dei diritti".

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