Scandalo "Panama Papers": un imprenditore orvietano nella lista dei "furbetti"

Lo scandalo dei “Panama papers” tocca anche l’Umbria. C’era grande attesa per l’uscita in edicola del settimanale l’Espresso, che ha pubblicato la lista dei primi 100 nomi di italiani coinvolti in una delle più grandi inchieste giornalistiche internazionali. E nell’elenco è spuntato anche il nome di un fiscalista umbro.

Scandalo finanziario – Il “Consorzio Internazionale di Giornalisti Investigativi” è una rete di testate sparse in tutto il mondo che è entrata in possesso di milioni di documenti appartenenti allo studio legale Mossack Fonseca, fondato a Panama nel 1977 e che si è specializzato nella creazione di società off-shore, ovvero registrate in paesi stranieri, solitamente paradisi fiscali.

Questi documenti, ceduti alla Süddeutsche Zeitung da una fonte anonima, sono stati studiati per diversi mesi dai giornalisti investigativi facenti parte del consorzio e, per quanto riguarda l’Italia, si è scoperto che circa 800 persone si sono rivolte alla società panamense creata da Jurgen Mossack e Ramon Fonseca.

L’umbro della lista – Tra queste c’è anche un fiscalista di Orvieto ma residente all'estero, che si definisce un esperto di “escapologia” fiscale, ossia di una “disciplina” che studia i metodi per pagare meno tasse. In un video reperibile in internet, l’imprenditore orvietano spiega di aver trovato un modo legale per non essere “vessato” dal fisco italiano, senza registrare la propria società in paradisi fiscali e senza commettere reati. Parole che, in questi giorni, sanno molto di beffa.  

Tanti nomi eccellenti – Nei documenti finiti tra le mani dei giornalisti de l’Espresso ci sono diversi nomi noti dello spettacolo, dello sport e dell’imprenditoria nostrana: tra i più importanti citiamo lo stilista Valentino, Luca Cordero di Montezemolo, l’attore Carlo Verdone, la presentatrice tv Barbara D’Urso e l’ex pilota di Formula 1 Jarno Trulli. E questo è solo l’inizio.