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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Deruta

Deruta, Comune e proprietario condannati per lo sbancamento abusivo di 37 anni fa

Il Tar ordina di concludere le procedure sanzionatorie di ripristino dei luoghi o di messa in sicurezza

Il proprietario di un terreno effettua uno sbancamento abusivo che provoca danni alla proprietà del vicino e il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria lo condanna in solido con il Comune di Deruta a ripristinare le condizioni del terreno e risarcire il danneggiato.

Il vicino danneggiato, difeso dall’avvocato Marco Marmottini, ha citato davanti al Tar il Comune di Deruta, difeso dall’avvocato Luigi Niccacci, e il proprietario del terreno, difeso dall’avvocato Giuseppe Rosichetti, per l’accertamento e la declaratoria dell’illegittimità del silenzio da parte del Comune di Deruta sulla diffida richiesta “per eliminare gli effetti sui beni del ricorrente dello sbancamento abusivo del terreno e, specificamente, a realizzare ogni opera necessaria al rifacimento del sostegno strutturale del terreno posto a monte e a rispristinare tutti i danni subiti dal terreno e dalle opere murarie del ricorrente, nella misura indicata nella perizia e nel computo metrico depositati dal ricorrente”, con richiesta di risarcimento dei danni “non patrimoniali, diretti ed indiretti, derivanti dalla limitazione del godimento del proprio terreno da parte del ricorrente e dei suoi familiari, nella misura di 30.000 euro”, i danni non patrimoniali “da patema d’animo, nella misura di 5.000 euro per ogni anno di inerzia”.

Il ricorrente ha presentato un esposto al Comune di Deruta con il quale segnalava che il vicino “aveva eseguito, al confine con la sua proprietà, uno sbancamento avente un’altezza di circa 3 metri finalizzato alla realizzazione di una strada, senza alcuna autorizzazione e senza adottare precauzioni per evitare cedimenti e danni al terreno sovrastante”.

I tecnici del Comune di Deruta effettuavano un sopralluogo e constatavano lo sbancamento di un’area sottoposta a vincolo idrogeologico. Ordinando il ripristino della situazione precedente. Questo accadeva nel 1986.

Il danneggiato sollecitava il Comune a intervenire nel 1991 in quanto nessuno aveva messo in sicurezza lo scavo.

Nuovo sollecito nel 2011, ma i tecnici del Comune non riscontravano pericoli.

Nel 2020 scattava la diffida nei confronti del Comune, sostenendo che non potendosi più procedere con il ripristino dei luoghi, era necessario effettuare un intervento di stabilizzazione della scarpata.

Nuova diffida nel 2022 perché non era stato avviato alcun intervento, con ricorso al Tribunale amministrativo regionale affinché condannasse “il Comune a porre in essere ogni atto necessario per eliminare gli effetti dello sbancamento abusivo, ovvero a realizzare ogni opera necessaria al rifacimento del sostegno strutturale del terreno posto a monte per tutta la lunghezza della linea di confine da ovest a est”.

I giudici amministrativi hanno dato ragione al ricorrente, ritenendo Comune di Deruta e proprietario inadempienti dal 1986, ordinando di portare a termine il procedimento entro 60 giorni, rinviando la decisione sul risarcimento all’udienza pubblica del 20 giugno 2023.

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