Il processo, rissa tra giovanissime al Red Zone: sorelle pestate in mezzo alla pista

Sono le 4 di notte di un sabato qualunque. La musica irrompe in mezzo alla bolgia di gente accalcata sulla pista da ballo del Red Zone, nota discoteca situata alle porte di Perugia. Tutto sembra essere normale, quando improvvisamente si scatena la rissa. Protagoniste un gruppo di giovanissime che, senza un apparente motivo, si sarebbe scagliato contro due sorelle.

Basta leggere la denuncia – querela per comprendere come si siano svolti i fatti e cosa accadde quella notte, anche se tutte le imputate si professano innocenti. “Stavo ballando – afferma una delle due vittime – quando sono stata bruscamente urtata da due giovani ragazze: giratasi verso queste ultime senza alcun intento provocatorio e prima di proferire qualsivoglia parola mi hanno afferrata per i capelli e presa a calci e pugni fintanto che è intervenuta mia sorella”. Il racconto continua: “Anche lei è stata così presa a calci e pugni e colpita ripetutamente alle gambe, tanto che riusciva ad allontanarsi con grande difficoltà”.

Le due tentano quindi di raggiungere il piano di sopra e mischiarsi tra la folla, ma vengono riconosciute ed aggredite questa volta da cinque persone, tra cui due ragazzi. Scampate al secondo linciaggio, grazie ai buttafuori del locale, chiamano immediatamente le forze dell'ordine denunciando l'accaduto e chiedendo un intervento.

Le due sorelle, lasciano, il locale e si recano in ospedale dove gli vengono prestate loro le prime cura. Ovviamente si è aperto un processo a carico delle presunta gang. Oggi si è tenuta la prima udienza, durante la quale dovevano testimoniare i carabinieri che inervennero quella notte. Il gruppo di ragazze accusate di aver dato vita alla rissa e difese dagli avvocati Francesco Matteangeli e Maria Francesca Genova, si sono sempre dette estranei ai fatti, respingendo con forza ogni accusa.