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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Pericoli e trappole su internet: la Polizia postale a caccia di pedofili, truffatori, pirati informatici e terroristi

I numeri dell'attività investigativa e di monitoraggio in Umbria: crescono le "truffe romantiche" e finanziarie

Pedopornografia, attacchi informatici, terrorismo e truffe online, sono i reati di maggior rilievi che il personale della Polizia postale dell’Umbria si è trovato a contrastare nel corso del 2023 in quello che appare come uno scenario in continua evoluzione tecnologica nel quale i malviventi trovano sempre nuovi spunti per delinquere.

I reati contro le persone perpetrati online sono stati 111 nella provincia di Perugia (+12,12%) e 48 in quella di Terni (-21,31%), con 41 persone indagate a Perugia (+64%) e 13 a Terni (-18,75%).

Il Centro operativo per la sicurezza cibernetica Umbria ha mantenuto alto il livello di attenzione “in quanto il rischio per bambini e preadolescenti di essere oggetto di attenzioni sessuali da parte di adulti, mentre navigano nel web, non sembra ridursi” e che ha portato alla verifica di 404 siti, “i cui contenuti potevano esporre foto e video a sfondo sessuale realizzati con l’utilizzo di minori degli anni 18”. Nel 2023 è stato rilevato un lieve calo dei casi di adescamento online, confermando, come per il dato nazionale, il coinvolgimento di minori di età compresa tra i 10 e i 13 anni. Nessun caso registrato in Umbria nella fascia di età inferiore ai 9 anni. In Umbria risultano indagate 14 persone, tutte nella provincia di Perugia.

Nell’ambito dell’Operazione “Viper” a contrasto alla pedopornografia online che ha coinvolto Marche, Puglia, Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia orientale e occidentale, Toscana, Liguria, Lombardia, Campania, Umbria, Abruzzo, Calabria, Lazio e Piemonte, il Centro Operativo di Perugia ha eseguito un arresto nei confronti di un cittadino della provincia di Perugia per detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico.

Le indagini hanno portato alla scoperta di diversi canali sulla piattaforma Viber (42 gruppi e 247 canali) dove avveniva lo scambio di materiale realizzato mediante l’utilizzo di minori di 18 anni. I cospicui contenuti multimediali scambiati tra gli utenti, raffiguravano anche torture perpetrate in danno delle piccole vittime.

La Polizia postale dell’Umbria ha monitorato anche i social network e i videogiochi online che appaiono come luoghi di contatto tra minori e adulti con intenzioni malevole e dove si concretizza con maggiore probabilità il rischio per i bambini e i ragazzi.

Per quanto riguarda i casi di sextortion, o di ricatto o vendetta sessuale, si segnala il coinvolgimento di un minorenne della provincia di Terni come vittima, a fronte di nessun caso dell’anno 2022. Per quanto attiene agli adulti i dati sono di 19 casi di maggiorenni (15 uomini e 4 donne) nella provincia di Perugia e 2 casi di donne nella provincia di Terni.

Sul fronte del cyberbullismo in Umbria risultano denunciati 104 minorenni.

La guerra russo-ucraina si svolge anche su internet e la Polposta ha aggiornato lo scenario delle minacce cyber. Il conflitto in questione è stata anche la scintilla che ha innescato alcune campagne di offensive hacktiviste anche nella regione Umbria sia contro i sistemi informatici istituzionali sia privati: 93 attacchi in provincia di Perugia e 17 in quella di Terni con 545 alert in totale. Il personale di Polizia postale dell’Umbria ha partecipato ad un’operazione condotta a livello internazionale dall’FBI, Europol, Eurojust, che ha visto lo smantellamento di uno dei market underground più famosi noto come Genesis Market con l’emissione di 37 decreti di perquisizione personale, locale e informatica, eseguite dal C.N.A.I.P.I.C. e dai Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica di Campania Basilicata e Molise, Lazio, Lombardia, Puglia, Emilia-Romagna, Calabria, Veneto, Sicilia Occidentale, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Trentino-Alto Adige ed Umbria.

Sul fronte del terrorismo sono state eseguite due custodie cautelari disposte dalla Procura della Repubblica di Milano, nei confronti di due egiziani di 44 e 49 anni, ritenuti responsabili di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo ed istigazione a delinquere con finalità di terrorismo attraverso la diffusione su gruppi WhatsApp e sui social di materiale e propaganda di matrice jihadista e riconducibile allo “Stato Islamico”. In Umbria sono stati seguiti 9 casi con 6 persone indagate e 33.863 spazi virtuali monitorati tra social e canali di messaggistica.

Nel bilancio si segnala un’intensificazione delle attività di contrasto nei confronti dei crimini predatori online con un significativo aumento delle truffe sul web, le cosiddette “truffe romantiche”, delle vendite online e del falso trading online con l’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime: 89 i casi trattati nella provincia di Perugia con 1.616.417 euro frodati; 16 i casi trattati nella provincia di Terni, con 1.037.588 euro frodati; per un totale di 3.121.532 di euro di profitti illeciti.

Per quanto riguarda le frodi informatiche ne sono state trattate 239 a Perugia e 235 a Terni, rispettivamente con 46 e 16 persone indagate. Le somme sottratte sono state 694.774 euro a Perugia e 1.268.857 euro a Terni. Recuperati 155.129 euro in provincia di Perugia e 48mila euro a Terni.

Nell’ambito dei reati contro la persona, si segnala l’operazione condotta dal Centro Operativo di Perugia, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, che ha coinvolto il personale della specialità che ha dato esecuzione a 18 decreti di perquisizione nei confronti di altrettante persone, operative su tutto il territorio nazionale, indagate per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, ricettazione e riciclaggio.

Le complesse indagini, avviate a seguito della presentazione di numerose querele da parte delle vittime di truffe “romantiche” e di altri reati, che nel corso di due anni hanno fruttato l’ingente somma di circa 1 milione di euro, hanno consentito di delineare una rete criminale articolata su due livelli: il primo livello, fortemente gerarchizzato e prevalentemente radicalizzato nei paesi dell’Africa centro occidentale, si occupava di creare falsi profili al fine di adescare ignare vittime; il secondo livello, invece, costituito da decine di persone deputate al riciclaggio del denaro fraudolentemente ottenuto, aveva l’incarico di mettere a disposizione i propri conti ovvero di reclutare persone disposte a fornire, talvolta inconsapevolmente, il proprio conto corrente per far confluire le transazioni illecite in cambio di una percentuale già stabilita dal gruppo criminale.

Monitorato anche il fenomeno delle estorsioni in rete ad utenti di siti di incontri minacciati e costretti a pagare da sedicenti sfruttatori. La Procura della Repubblica di Perugia ha emesso sei decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità straniera, ma residenti in Italia, indagati per i reati di estorsione e minacce in danno di alcuni utenti di siti di incontro.

L’attività di indagine, condotta dal personale della Specialità unitamente alla Squadra Mobile della Questura di Perugia, è nata dalla denuncia di un uomo che, dopo aver contattato delle ragazze su un sito di incontri, è stato minacciato da ignoti soggetti, che hanno paventato mali ingiusti a lui e ai familiari e costretto a pagare – a più riprese – un importo complessivo superiore a 3000 euro.

I dati umbri, a differenza del dato nazionale, registrano una leggera flessione, dei casi trattati (smishing, vishing ma anche CEO fraud o BEC), che fanno supporre esclusivamente un transitorio minor impatto sul territorio umbro, che chiaramente non consente di abbassare le difese nei confronti di tali fenomeni criminali. Per le truffe online sono stati trattati 312 casi a Perugia e 100 a Terni, con 196 indagati nella provincia perugina e 49 in quella ternana. Le somme sottratte sono state 1.955.730 a Perugia e 1.165.802 a Terni.

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