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Cronaca

Soldi spesi in regali matrimoniali e ristoranti, rinviato a giudizio l'ex presidente dell'Atc Perugia

Stralciate le accuse di truffa e abuso d'ufficio, rimane in piedi quella di peculato. Per la difesa "solo spese funzionali all'ente". Si va a processo nel 2021

Peculato. Con quest’accusa l’ex presidente dell’Atc 1 (Ambito territoriale di caccia) di Perugia, Q. C., è stato rinviato a giudizio dal Gup che ha accolto  la richiesta della procura di un necessario vaglio dibattimentale per stabilire la posizione dell’imputato. Se dell’iniziale capo d’accusa formulato dal pm Paolo Abbritti rimane in piedi solo il peculato (l’ipotesi di reato di truffa e abuso d’ufficio prima contestati, sono stati stralciati così come le posizioni di otto co-indagati); il magistrato inquirente sostiene che l'ex presidente abbia comunque utilizzato “ingenti somme di denaro stanziate dalla Provincia di Perugia per la gestione di Zone di Ripopolamento e Caccia (Z.R.C.) per finalità estranee a quelle dell’associazione. O Comunque “senza fornire indicazioni sulle specifiche circostanze e motivazioni delle spese”.

In particolare, nella lente d’ingrandimento della Procura sono finite alcune "regalie ed omaggi " per matrimoni per un valore di circa 800 euro negli anni 2008 e 2009; altri 6mila in spese di ristorazione ed altri 11mila euro relativi a generi alimentari e di consumo estranei, per l’accusa, ai fini istituzionali dell’associazione.

Diversa è la posizione dei legali che rappresentano l’imputato, gli avvocati Nicola di Mario e Michele Nannarone. Per la difesa, la figura del Presidente dell’Atc,  non rivestendo, in forma costante, la qualifica di incaricato di pubblico servizio (possedendola solo in relazione alle attività svolte dal Comitato in una prospettiva di stretta rilevanza pubblicistica) e, alla luce del regolamento Regionale 1.10.2008, “è fuori dubbio che ogni attività svolta dal presidente del Comitato di Gestione (si ricorda organismo associativo privato) non compreso nel catalogo tassativo enucleato dall’art.6 del regolamento si sottrae in caso di abuso qualificato del possesso alle conseguenze previste dallo statuto penale della Pubblica Amministrazione”.

Per quanto riguarda invece, l’accusa di spese in “regalie ed omaggi”, la difesa ha spiegato che “si trattava di regali di valore contenuto e che comunque tenevano in debita considerazione il fatto che i beneficiari avevano svolto attività non retribuita a favore dell’ATC per importi sicuramente superiori alla regalia ricevuta”.

Sarà ora il processo, la cui prima udienza è stata fissata al 16 novembre del 2021, a stabilire la colpevolezza o meno dell’imputato.

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