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Cronaca

Sicurezza, pusher maltratta i propri figli: scarcerato e rimpatriato

Prosegue anche in questi giorni l'attività dell'Ufficio Immigrazione, diretto dal Commissario Capo Claudio Giugliano, per allontanare dal territorio e a rimpatriare coloro che commettono gravi reati

Dopo che ha finito di scontare la sua pena per stupefacenti a Capanne, B.M. marocchino classe 73, è tornato in patria. Lo straniero, arrivato in Italia nel 1992,  ha vissuto come clandestino per 10 anni fino a che non ha ottenuto un permesso di soggiorno con la cd “sanatoria” del 2002 per lavorare come metalmeccanico in una azienda di Magione.

Nel 2010 veniva arrestato mentre trasportava a Perugia in auto tre chilogrammi di hashish e dopo l’arresto veniva processato e condannato a 3 anni di reclusione. L’anno scorso, mentre lo straniero stava scontando la sua pena agli arresti domiciliari si rendeva protagonisti di episodi di maltrattamento nei confronti dei figli e pertanto veniva riassociato in Carcere.

Durante la sua reclusione l’Ufficio Immigrazione, visti i gravi fatti commessi e la sua pericolosità sociale, revocava il suo permesso di soggiorno. Nei giorni scorsi il Tribunale di Sorveglianza disponeva che lo straniero venisse espulso come misura alternativa alla detenzione e rimpatriato.

Pertanto venerdì pomeriggio lo straniero è stato prelevato all’uscita del carcere e condotto in Questura. Espletate le formalità è stato scortato dagli Agenti dell’Ufficio Immigrazione all’aeroporto di Roma Fiumicino ove è stato imbarcato in serata su un volo per Casablanca. Non potrà rientrare nei paesi U.E. per 10 anni.

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