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Cronaca

Clandestini, rientra per il processo e sparisce: preso e rimpatriato

Un noto spacciatore di origine albanese è stato rimpatriato, dopo che aveva fatto ritorno a Perugia per il processo e aveva fatto perdere le sue tracce, preferendo la clandestinità

Nel dicembre scorso, H.F., del 1981, era stato rintracciato in stato di clandestinità nel corso di un “Pattuglione” per poi essere espulso e rimpatriato dagli Agenti dell’Ufficio Immigrazione in Albania, la sua nazione di origine.

Il ragazzo, più volte coinvolto in indagini sul traffico di stupefacenti a Perugia, dopo il suo rimpatrio ha chiesto, tramite il suo legale la possibilità di rientrare in Italia per assistere al suo processo, che lo vede imputato di gravi reati commessi nel traffico di droga.

Visto il suo desiderio di essere presente nell’aula di giustizia che lo vede imputato, l’Ufficio Immigrazione gli  ha concesso, nell’aprile scorso, il permesso di rientrare in Italia per 48 ore, consentendogli l’ingresso sul territorio nazionale in tempo utile per l'udienza e imponendogli di rientrare in patria il giorno dopo la celebrazione del processo.
    
Ma lo straniero, invece, ha scelto di non fare rientro in Patria e di vivere da allora clandestinamente in città approfittando del permesso accordatogli, fino a quando, martedì, è stato rintracciato in città da un equipaggio dei carabinieri, intervenuti per una lite in un appartamento della zona di Via XX Settembre.

Condotto in Questura è stato sottoposto ad un nuovo provvedimento di espulsione e dopo la convalida del Giudice di Pace, nel pomeriggio è stato scortato da due Agenti presso l’Aeroporto di Roma Fiumicino ove in serata è stato “imbarcato“ su un volo per Tirana.
 

 

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