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Cronaca

Rifiutopoli Umbria, i cittadini differenziavano e pagavano ma loro buttavano "molto" in discarica e incassavano

E' questo il teorema messo in piedi da Guardia di Finanza e Guardia Forestale a riguardo dell'ultimo scandalo che riguarda Gesenu e due grandi discariche di casa nostra: Pietramelina e Borgogiglione. Ecco il teorema dell'accusa dopo 3 anni di indagini silenziose.

Un'enorme presa in gira? Una incredibile truffa ai danni dei cittadini (che pagano le tasse sui rifiuti) e agli enti locali, come i Comuni e la Regione, che hanno pagato servizi che in realtà l'azienda Gesenu non ha mai compiuto? La più vasta operazione di inquinamento-criminale (calcolato) di gran parte del territorio regionale dell'Umbria a causa del percolato prodotto da quei rifiuti che venivano smaltiti come indifferenziabili quando in realtà dovevano diventare compost? E a proposito del tanto sbandierato compost di Gesenu... si sarebbe scoperta una produzione scarsa (si buttava molto in discarica?) e secondo sia la Guardia Forestale che la Guardia di Finanza di scarsa qualità tanto da far ipotizzare una frode in commercio. 

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Se tutte queste accuse - forti e documentate con tanto di arresti e 14 indagati - risulteranno vere. Se la magistratura confermerà questi reati. Allora alle nostre domande iniziali si dovrà rispondere con un inquitante "sì". Dopo le accuse di mafia, dopo i soci privati scomodi ora la Gest-Gesenu affonda nel percolato di nuove accuse. In pratica grande parte della raccolta differenziata di Perugia e provincia, in particolare dei rifiuti organici, forse da anni è stata una grande 'supercazzola' ai danni dei cittadini e del comune. 

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Bastava cambiare codici a rifiuti. che potevano essere "trattati", per farli buttare in discarica. Ovviamente (questi rifiuti organici) provocavano percolato che non veniva raccolto e trattato, andando ad inquinare terreno, fossi e torrenti. Il tutto però veniva fatto passare per raccolta differenziata e altri servizi che comuni e cittadini pagavano alla Gesenu. Questo il teorema dell'accusa e riguarda l'impianto di compostaggio di Pietramelina, Discarica di Pietramelila, discarica di Borgogiglione e impianto di selezione di Ponte Rio.

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Guardia di Finanza e Forestale dal 2013 stanno indagando in maniera silenziosa su questa drammatica questione dei rifiuti che riguarda tanti territori dell'Umbria, in primis Perugia. Telecamere nascoste, analisi, pedinamenti, verifica dei registri di carico e scarico rifiuti, quantità di compost prodotto, intercettazioni telefoniche e ambientali. Tre anni di lavoro oscuro al servizio dell'Umbria e dei cittadini utenti. Al servizio dell'ambiente e non di chi considera i rifiuti un filone per arricchirsi a qualsiasi costo. 

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E la politica non si è accorta di niente neanche stavolta a riguardo di rifiuti e Gesenu? La commissione speciale su rifiuti e infiltrazioni mafiose della Regione non ha sentito puzza di bruciato? Chi amministra e chi ha amministrato comuni e Regione non ha avuto nessun sospetto? Eppure Lega Nord, Movimento 5 Stelle e associazioni come inceneritore zero e i mille comitati di Borgogiglione da anni gridavano allo scandalo e al grande inquinamento. Una brutta pagina anche per gli amministratori politici che hanno gestito i rifiuti negli ultimi 10 anni. Ora, se tutte le accuse saranno confermate, bisogna rottamare tutto il sistema Gesenu (che avrà anche aspetti sani) per tornare ad una gestione pubblica totale, con tanto di partecipazione dei cittadini. Ormai sui rifiuti non ci si può più fidare di nessuno: ne vale della nostra salute.  

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