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Cronaca

Giornata della Memoria: il libro che scuote le coscienze, la ribellione degli umbri, la Shoa è attuale

La scrittrice-giornalista Manuela Dviri ospite d'onore della Regione Umbria nel Giorno della Memoria. Il suo romanzo “Un mondo senza di noi” racconta di due famiglie, italiane, i due rami della sua famiglia, coinvolte nel vortice della Shoah. Poi La relazione storica dell'Isuc e la lotta agli integralismi attuali della Marini

“Se dovessimo osservare un minuto di silenzio per ogni vittima della Shoah, significherebbe stare in silenzio per 11 anni”: riassume così la tragicità dell’eccidio degli ebrei, la scrittrice-giornalista Manuela Dviri, che stamani a Perugia, ha presentato, davanti a molti studenti umbri, il suo romanzo “Un mondo senza di noi”, che racconta di due famiglie, italiane, i due rami della sua famiglia, coinvolte nel vortice della Shoah.

E' stato questo uno degli incontro più forti e importanti previsti in Umbria per celebrare la Giornata della Memoria. Entrando nel merito del romanzo la scrittrice ha riferito che si racconta anche dello smarrimento dei ragazzi ebrei che, all’improvviso, da una tranquilla vita all’insegna della normalità, si sono trovati a non poter più fare liberamente tantissime cose, come ad esempio andare a scuola. 

“Improvvisamente una fetta della popolazione ha perso molti dei suoi diritti, quasi tutti. Un’intera razza è diventata trasparente, sotto gli occhi del mondo. E’ doveroso ricordare tutto ciò – aggiunge – perché ancora oggi si raccontano falsità a cui in molti credono. E proprio queste falsità e credenze senza fondamento possono generare tragedie che vanno oltre l’immaginazione. Bisogna tener presente che
gli orrori possono sempre tornare e che si ripropongono in modo diverso. Ecco perché bisogna fare attenzione e ai giovani spetta il dovere di ricordare tutto ciò”.

Nel corso della presentazione del libro è emerso anche l'atteggiamento di tanti umbri di fronte al dramma della shoa. Il direttore dell’Isuc Mario Tosti ha messo in risalto come "da un’iniziale scarsa informazione del fenomeno che ha determinato una sorta di apatia che poteva essere scambiata per indifferenza e che ha caratterizzato il periodo prima della guerra, si è passati subito dopo, quando gli italiani hanno preso coscienza di ciò che stava succedendo, a reazioni forti che hanno portato molte famiglie italiane a nascondere gli ebrei nelle loro case correndo anche molti pericoli".

E' un periodo difficile quello che stiamo vivendo. Il ritorno degli integralismi, del terrorismo e delle guerre stanno facendo riesplodere un conflitto sociale importante nella nostra Europa. Ed è per questo, come ribadito dalla Presidente Marini, "dobbiamo cogliere queste occasioni, come appunto la Giornata della Memoria, per tenere le antenne dritte e riflettere. Ciò vale soprattutto ancor di più in questo momento, alla luce dei gravi episodi che hanno fatto riemergere gli integralismi". 

"Nel ‘Giorno della Memoria’ quindi – ha concluso la presidente Marini – non bisogna solo dedicare un omaggio alle vittime, ma avviare una riflessione per consolidare una società basata sui valori fondanti della Carta costituzionale e sul rispetto delle differenze di religione, di cultura, di sesso, tenendo presente che la storia dei diritti umani non è mai stata lineare e che alcuni diritti acquisiti e consolidati, in alcune circostanze, possono essere negati tornando indietro”.

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