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Cronaca

Carceri, in 1600 per 1300 posti: si dorme anche per terra

Presentato un primo rapporto 2012-2013 dell'Osservatorio Antigone sulla situazioni inerente ai quattro istituti di detenzione presenti sul territorio regionale

Le carceri italiane vivono un momento che è difficile da definire, sovraffollate, sporche, vecchi palazzoni,malattie e totale non rispetto dlla carta euorpea dei diritti dell'uomo, in Umbria gli istituti penitenziari sono 4 a Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto, tutti afflitti da problematiche, diverse ma non trascurabili. I dati sono quelli dell'ultimo rapporto divulgati durante una conferenza che si è tenuta nel pomeriggio nella sala del 110café di via Pascoli a Perugia, e promossa dall'Associazione Antigone promotrice del  'Rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia', dopo che in mattinata era stata lanciata una campagna di raccoltafirme per tre leggi d'iniziativa popolare per risolvere i problemi legati alle carceri.

E' stato esaminato in particolare anche il caso umbro, attraverso un'osservazione diretta delle condizioni di detenzione attraverso delle visite nei vari istituti circondariali. Le visite sono state autorizzate dal ministero con alcune restrizioni tra cui il divieto di contatto con i detenuti in regime di 41bis. Problema numero uno è il sovraffollamento al 31 gennaio 2013 in Umbria erano 1615 i detenuti a fronte di una capienza di 1332 posti, tra cui 70 donne e 649 stranieri, con 17 in regime di semilibertà di cui solo 2 stranieri.

Come racconta l'Associazione Antigone e le due operatrici Simona Materia e Maddalena Rosi che hanno effettuato materialmente le visite, "nei periodi di maggior sovraffollamento, che spesso coincidono con i mesi più caldi, le situazioni all'interno delle carceri diventano problematiche, per cui per far fronte all'emergenza le aule di socialità diventano dormitori come a Spoleto, o vengono aumentati i posti per cella come ad Orvieto o in alcune situazioni estreme come a Capanne a Perugia un materasso appoggiato a terra viene utilizzato per dormire dopo che di giorno viene arrotolato sotto il letto a castello".

Inoltre alcuni istituti hanno intere sezioni chiuse e in attesa di destinazione, la mancanza di fondi e personale non aiuta specilamente in istituti come quello ternano e quello spoletino che hanno diversi circuiti detentivi cosa che rende assai più complessa l'organizzazione del carcere. A Spoleto e Terni oltre alla media e alla massima sicurezza, una buona parte dei detenuti vive in regime di 41bis cioè il carcere duro per i reati di associazione mafiosa.

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