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Cronaca Città di Castello

Rapina da mezzo milione e fuga su un furgone rubato: caccia ai banditi, la ricostruzione dell'assalto

Il portavalori è stato requisito da uomini incappucciati, privato delle cassette contenenti le banconote e poi abbandonato a Palazzo del Pero

Erano le 6,30 di ieri mattina, venerdì 1° marzo, quando a Palazzo del Pero il portavalori Fidelitas, con all'interno circa mezzo milione di euro (la stima fatta dai carabinieri del denaro all'interno è cresciuta rispetto a quella iniziale, che era di 400mila euro), è stato assaltato da un gruppo armato.

Fermato per la ruota bucata

Il conducente, un uomo di 36 anni residente nell'Aretino, anche se originario di fuori regione, è stato costretto a fermarsi improvvisamente: aveva la sensazione che una delle ruote del mezzo fosse sgonfia. Si è accostato lungo la strada ed è stato avvicinato da due rapinatori incappucciati che lo stavano seguendo. E che probabilmente avevano trovato il modo di sabotare la sua marcia.

Pistola puntata, calci e pugni

Contro il 36enne vigilante è stata puntata una pistola, poi sono arrivate le percosse: il dipendente della Fidelitas di Arezzo è stato costretto a consegnare le chiavi del furgone. I banditi lo hanno picchiato con calci e pugni, requisendogli il cellulare per ritardare l'allarme, prima di abbandonarlo in mezzo alla strada.

Le cassette metalliche

Ma c'è almeno un altro complice implicato nell'accaduto: la persona alla guida di un secondo furgone (verosimilmente rubato) a bordo del quale la banda è scappata. Il portavalori, infatti, è stato abbandonato poco più avanti, sotto ad un cavalcavia della Ss73: i rapinatori si sono impossessati delle numerose cassette metalliche in cui erano custoditi i contanti e sono scappati a bordo dell'altro mezzo. Tre persone in tutto, forse di più. 

Niente telecamere

Un piano evidentemente studiato nei dettagli, attendendo il passaggio del veicolo Fidelitas in un punto isolato (e non coperto da telecamere), peraltro in un momento - la mattina presto - senza troppi altri veicoli nei paraggi. I banditi sapevano inoltre che il mezzo a quell'ora era carico di banconote, dopo il rifornimento al caveau di Arezzo: quel particolare servizio portavalori è sfruttato da varie banche e uffici postali della provincia.

La raccolta delle testimonianze

Dopo l'accaduto, il conducente del mezzo è stato soccorso per primo dall'autista di un bus che l'ha trovato in mezzo alla strada, ferito e sotto choc. Poi l'arrivo dei carabinieri della compagnia di Arezzo e dei soccorritori dell'emergenza urgenza della Asl, in particolare della Misericordia di Arezzo. Il 36enne stato portato in ospedale in codice giallo, poi nel pomeriggio è stato dimesso, le sue condizioni non sono gravi. Dopo le prime indicazioni fornite dall'uomo, gli investigatori proveranno a raccogliere altri dettagli dalla sua testimonianza più avanti. Non solo, ci sono altre persone che in queste ore vengono sentite dai militari per mettersi sulle tracce dei rapinatori.

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