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Cronaca

'Ndrangheta a Perugia, la difesa chiede di trasferire il maxi processo a Catanzaro

Oggi una nuova udienza del maxi processo contro l'Ndrangheta a carico di 57 imputati. La difesa ha sollevato l'eccezione di competenza territoriale. la decisione dei giudici è prevista a maggio

E’ tornato di nuovo in aula il maxi processo contro l’Ndrangheta, e che oggi vede 57 persone finite alla sbarra e accusate – a vario titolo -  di associazione per delinquere di stampo mafioso, ricettazione, estorsione, traffico di droga, truffa, usura. Accuse queste, rivolte contro il presunto clan mafioso, partito dall’inchiesta denominata “Quarto passo” e che svelò un dominio n’dranghestista su Perugia.

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Oggi, davanti al collegio composto da Gaetano Mautone, a latere Loschi e Grassi, la difesa (avvocato Zinci) ha avanzato l’eccezione di incompetenza territoriale in favore del tribunale del Catanzaro, visto che il presunto clan associativo si sarebbe mosso dalle fila di Cirò Marina; il collegio si è riservato la decisione e la prossima udienza è stata fissata al prossimo 22 maggio. Inoltre la difesa (avvocato De Lio) ha avanzato un’altra eccezione sulla generalità del capo d’imputazione per alcuni dei 57 imputati. I legali degli imputati si sono associati; a maggio si saprà la decisione dei giudici, in caso di rigetto si passerà alle richieste istruttorie. Intanto sia il pubblico ministero che la parte civile hanno ritenuto le eccezioni “infondate”. E’ ancora “battaglia” in aula per il maxi processo contro l'Ndrangheta.

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