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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Pugni, schiaffi, cellulari e televisori distrutti: l'ex in tribunale per maltrattamenti e lesioni

L'uomo avrebbe insultato e picchiato la compagna anche davanti ai figli piccoli. Le botte certificate dai medici del Pronto soccorso di Perugia

Un uomo di 47 anni, difeso dall’avvocato Federico D’Ambrosio, è accusato di aver maltrattato la compagna “mediante reiterate condotte di violenza fisica e psicologica”.

L’uomo deve comparire davanti al giudice dell’udienza preliminare per le accuse di comportamenti violenti, in “un crescente atteggiamento di aggressività e di dominio”, nei confronti della compagna, anche alla presenza dei figli minori.

Secondo l’accusa l’uomo “dando in escandescenza con insulti e minacce e in più occasioni passando anche alle vie di fatto”, avrebbe percosso la compagna, l’avrebbe maltrattata e instaurato “un clima di sofferenza e di paura che rendeva intollerabile la prosecuzione della convivenza familiare”.

In più occasioni avrebbe accusato la donna “di non essere una buona madre in quanto non era in grado di far smettere di piangere” il figlio neonato. E mentre la donna teneva in braccio il piccolo, l’avrebbe insultata “per poi afferrarla al collo, spingendola contro un armadio, facendole urtare violentemente la schiena e la testa contro il mobile”.

Un altro episodio di violenza si sarebbe verificato in occasione di una discussione futile su chi dovesse andare a prendere il cellulare lasciato in auto. Quella volta dopo aver strappato “dalle mani le chiavi della macchina” alla compagna, “l’afferrava per le braccia nel tentativo di immobilizzarla” e poi la prendeva alla gola “colpendola con due schiaffi sferrati con la stessa mano con cui teneva le chiavi” dell’auto e la strattonava fino a farla sbattere con la testa contro la porta dell’ascensore.

Quando poi la donna decideva di lasciare l’abitazione comune “a causa del comportamento da lui tenuto”, diceva che sarebbe andato via prima lui, “ma solo dopo la restituzione di una somma” che lei gli doveva. Poi si sarebbe messo ad “urlare in modo tale da causare” il pianto dei figli piccoli, scagliando il cellulare della donna a terra, rompendolo. Nel corso della lite avrebbe anche distrutto due televisori, un ventilatore e altri oggetti di casa per poi raggiungere la donna e colpirla con pugni e schiaffi, gettandola a terra e procurandole diverse lesioni.

Lesioni che gli sono costate una seconda accusa per “policontusioni da aggressione fisica” al volto, al fianco, alle gambe e alla spalla, giudicate guaribili in oltre 30 giorni dal personale del Pronto soccorso di Perugia.

Gli episodi contestati sarebbero avvenuti tra il giugno e l’ottobre del 2020.

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