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Cronaca

L'asse Questura-Carabinieri-Prefetto non fa sconti: in un mese 14 espulsi, è record! Ecco i profili: ladri,spacciatori e bulli

Il bilancio dall'inizio dell'anno da parte dell'Ufficio Immigrazione della Questura di Perugia. Cacciato anche capo clan tunisino che era stato già espulso ma senza successo nel 2002

Proseguono le attività di contrasto alla immigrazione clandestina messe in atto dalla Questura di Perugia, con il contributo del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri. Dall'inizio dell'anno sono quattordici gli stranieri sottoposti a provvedimenti di espulsione, in gran parte autori di gravi reati. Per undici di loro, è stato disposto il rimpatrio con immediato accompagnamento alla frontiera. Si tratta di 9 irregolari e pregiudicati albanesi 4 magrebini e 1 una donna del Sud America. Le espulsioni sono scattate dopo condanne devfinite e molte denunce subite: in particolare sono stati cacciati dalla provincia di Perugia ladri specializzati nei raid in appartamento, spacciatori di cocaina. Il colpaccio, per la sicurezza di Perugia, lo hanno messo a segno Polizia e Carabinieri facendo cacciare uno dei capi storici del clan dell'eroina a Perugia. Si tratta di un tunisino di 40 anni, già espulso senza successo nel 2002. Ci sono voluti 17 anni per rimandarlo a casa sua. Per evitare ulteriori sorprese è stato accompagnato fisicamente dagli agenti di Perugia fino al suo Paese d'Origine.                                                                                                                                                                                                                         TUTTI I LORO PROFILI

Il primo, un cittadino Albanese del 1992, rintracciato in posizione di irregolarità sul territorio nazionale, veniva dapprima tratto in arresto per la violazione del divieto di reingresso sul territorio nazionale a seguito di precedente espulsione; successivamente, a seguito dell’emanazione di apposito provvedimento prefettizio, il cittadino albanese veniva accompagnato presso l’Aeroporto di Sant’Egidio e imbarcato su di un volo per Tirana.

Il secondo, un cittadino albanese del 1962, già detenuto in carcere per gravi reati contro la persona ed il patrimonio, in esecuzione del dispositivo di espulsione emanato dal Magistrato di Sorveglianza come misura alternativa alla detenzione, è stato accompagnato presso la frontiera aerea di Sant’Egidio e imbarcato su di un volo per Tirana.

Il terzo, un cittadino albanese del 1980, già detenuto in carcere per gravi reati contro il patrimonio, in esecuzione del dispositivo di espulsione emanato dal Magistrato di Sorveglianza come misura alternativa alla detenzione, è stato accompagnato presso la frontiera aerea di Sant’Egidio e imbarcato su di un volo per Tirana.

Il quarto ed il quinto, due cittadini albanesi rispettivamente del 1990 e del 1992, entrambi con numerosi precedenti in materia di stupefacenti, risultavano già recentemente tratti in arresto dall’Arma dei Carabinieri in località Valfabbrica per reati di droga; una volta rimessi in libertà, venivano avviate le procedure di espulsione per entrambi, che si concludevano con l’accompagnamento dei cittadini albanesi presso la frontiera aerea di Sant’Egidio, per poi essere imbarcati su di un volo per Tirana.

Il sesto, un cittadino albanese del 1991, veniva sottoposto alla misura alternativa alla detenzione disposta dal Magistrato di Sorveglianza di Perugia, con prelievo direttamente dal Carcere di Capanne e accompagnamento presso la frontiera aerea di Fiumicino, scortato da personale dell’Ufficio Immigrazione sino a Tirana. Lo straniero vantava numerosi precedenti per furto in abitazione commessi in associazione nel territorio della regione toscana.

Il settimo, un cittadino albanese T.O. del 1974, presente regolarmente sul territorio nazionale sino all’aprile 2018, veniva sottoposto alla misura alternativa alla detenzione disposta dal Magistrato di Sorveglianza di Perugia, con prelievo direttamente dal Carcere di Capanne e accompagnamento presso la frontiera aerea di Fiumicino, scortato da personale dell’Ufficio Immigrazione sino a Tirana. Lo straniero si era reso responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia.

L’ottavo, un cittadino albanese del 1994, veniva sottoposto alla misura alternativa alla detenzione disposta dal Magistrato di Sorveglianza di Perugia, con prelievo direttamente dal Carcere di Capanne e accompagnamento presso la frontiera aerea di Fiumicino. Lo straniero vanta precedenti per furto e inosservanza alle leggi sull’immigrazione.

La nona, una cittadina albanese del 1997, già colpita da precedenti decreti di espulsione e condanna per immigrazione clandestina, veniva rintracciata dai Carabinieri della Stazione di Sigillo; nei suoi confronti veniva emesso un provvedimento di espulsione del Prefetto di Perugia, con accompagnamento alla frontiera presso l’aeroporto di San Francesco d’Assisi – Perugia.

 Il decimo, un cittadino marocchino del 1998, regolare da tempo sul territorio per motivi familiari essendo entrato in Italia dalla minore età per ricongiungimento familiare coi genitori, è stato rintracciato dai Carabinieri della Stazione di Gualdo Tadino e condotto in Questura dove sono state avviate le procedure di espulsione con decreto del Prefetto di Perugia. Lo stesso, da tempo evidenziatosi per numerosissime condotte antisociali nel territorio del Comune di Gualdo Tadino, già nel 2016 era stato richiamato a tenere un comportamento conforme alla legge ma, nonostante ciò, nel 2018 era stato indagato per danneggiamento, lesioni personali e furto con destrezza. Nel 2017 veniva segnalato per il reato di violenza sessuale, percosse e lesioni nei confronti di una ragazza italiana e del suo fidanzato. 

L’undicesimo, un cittadino tunisino del 1970, presente irregolarmente sul T.N. e tossicodipendente, più volte resosi responsabile di reati in materia di stupefacenti per spaccio e detenzione, ricettazione, reati contro il patrimonio e resistenza a P.U., era stato già destinatario della misura di sicurezza dell’espulsione dallo Stato da parte dell’Ufficio di Sorveglianza nel 2002 resa attuale con provvedimento del 2019. Lo stesso a seguito dell’ultimo arresto avvenuto per spaccio di stupefacenti, era stato sottoposto all’obbligo di presentazione quotidiana presso la Questura di Perugia. L’Ufficio Immigrazione, al fine di rendere possibile l’esecuzione della misura di sicurezza, richiedeva il nulla osta dell’Autorità Giudiziaria e prendeva contatti con il Consolato tunisino di Roma che, dopo averlo identificato, rilasciava apposito lasciapassare utile al suo rimpatrio. Il cittadino tunisino veniva accompagnato alla frontiera aerea di Fiumicino per essere rimpatriato nel paese di origine, scortato dagli agenti dell’Ufficio Immigrazione fino a Tunisi.

     Per tre cittadini stranieri è scattato inoltre l’accompagnamento al Centro 

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