Terremoto Spina, il comitato chiede certezze e ottiene un "faremo"
I terremotati di Spina, oltre 500 sfollati, hanno chiesto al Ministro Cancellieri fondi per la ricostruzione pesante e blocco dell'Imu sulle loro macerie-case. "Lo farò presente alla Protezione Civile"
Nel giorno del lutto nazionale per le vittime del Sisma infinito dell'Emilia Romagna, c'è spazio anche per un terremoto dimenticato: il sisma di Spina del 15 dicembre del 2009 che coinvolse un'area importante del marscianese producendo 500 sfollati, 4 borghi storici distrutti e tante attività locale chiuse e delocalizzate altreve.
Nel giorno della presenza a Perugia del Ministro Cancellieri, il comitato per la ricostruzione è tornato pacifico in piazza a Perugia per chiedere finanziamenti immediati per la ricostruzione pesante che non sono stati previsti nella maniera adeguata. Chiedono di ritornare nei loro territori e case dopo due anni da sloggiati in appartamenti in affitto lontani.
Ma gli uomini del sisma di Marsciano hanno di nuovo ribadito con striscioni e slogan che non ancora saputo dal Governo se è confermato il pagamento dell'Imu sulla loro casa distrutta. Sarebbe il colmo: zero soldi per la ricostruzione, ma su quelle macerie devono pagarci le tasse.
E purtroppo, anche oggi, i terremotati dimenticati devono accontentarsi di un "faremo" pronunciato dal Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri: "Per quanto riguarda i terremotati di Spina sarà mio compito ricordare gli impegni alla Protezione Civile nazionale". Ma quest'ultima non dipende dal Governo?
Un terremoto dimenticato, lillipuziano per Roma e senza vittime. Ma non è vero, i decessi per via di quel sisma ci sono stati, ci sono e ci saranno. Sono 26 le persone, relativamente anziane, che si sono lasciate morire nella nuova abitazione in affitto lontana dalla frazione amata. Di questo sono convinti quelli del comitato che dopo il sisma dell'Emilia e le mancata risposte anche in quella terra, forse non ci credono più all'idea di ricostruire velocemente.
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