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Cronaca

Scuola, gli studenti perugini protestano nel giorno della visita di Profumo

Gli Studenti di Perugia in corteo per lanciare la protesta. I rappresentanti degli studenti organizzano una manifestazione straordinaria per dare inizio alla settimana di mobilitazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Il 27 novembre avrà inizio la mobilitazione degli studenti di Perugia. Tutte le scuole superiori del capoluogo umbro hanno infatti comunicato la loro adesione ad un grande corteo studentesco, che si terrà martedì mattina in occasione della visita del Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Appuntamento a Piazza Partigiani alle 9.00 per arrivare fino in Piazza 4 Novembre dove gli studenti faranno sentire la propria voce.

I motivi della protesta sono chiari, così com’è chiaro il messaggio che si vuole lanciare al Ministro: il dissenso, da parte del mondo studentesco, non solo nei confronti del DDL 953 (ex Aprea), ma anche nei riguardi della generale e progressiva svalutazione che la scuola Pubblica ha subito negli ultimi anni, dal 2008 ad oggi.

“Vogliamo che la nostra voce sia ascoltata: frequentiamo istituti che vivono da troppo tempo una condizione di crisi insopportabile, tra lo smantellamento dei servizi, l’aumento del contributo volontario, il pagamento dei progetti, la situazione precaria delle strutture e dei docenti”; affermano in una lettera i rappresentanti delle scuole perugine.

La manifestazione ha inoltre lo scopo di sensibilizzare le amministrazioni locali, che da troppo non si confrontano con il mondo della scuola. Gli studenti non vengono coinvolti abbastanza nella vita della città e tanto meno nelle sue decisioni, la stessa edilizia scolastica resta un problema se pur sfiorato, mai direttamente affrontato.

Secondo le stime, oltre duemila studenti marceranno insieme per le strade di Perugia. Il corteo sarà senza bandiere, a testimoniare l’unità della protesta. Tutti scenderanno in piazza, fianco a fianco, superando le differenze politiche in nome di un obiettivo comune: l’Istruzione.

“Il mondo e il futuro ci appartengono, siamo convinti che un futuro diverso sia possibile e siamo noi a doverlo costruire e ridisegnare. Vogliamo dimostrare quanto teniamo e crediamo nei nostri spazi, vogliamo rendere le nostre scuole dei laboratori di cultura e proposta”; concludono i rappresentanti.




 

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