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Cronaca Centro Storico / Piazza IV Novembre

Protesta studenti a Perugia, Casciari vicina ai motivi della contestazione

L'assessore regionale all'istruzione Carla Casciari esprime vicinanza alle ragioni della protesta delle scuole di Perugia, che martedì mattina ha portato in piazza migliaia di studenti

Carla Casciari, vice presidente della Regione Umbria, nonchè assessore all'istruzione, dopo la  protesta delle scuole di Perugia, che martedì mattina ha portato in piazza migliaia di studenti, esprime la sua vicinanza alle ragioni dell'agitazione: "Sono vicina ai numerosi studenti delle scuole superiori che oggi sono scesi in piazza a Perugia per riaffermare il loro diritto allo studio, così come previsto dalla nostra Costituzione”.

Malessere del mondo studentesco- Casciari, commentando la protesta degli studenti umbri contro i tagli all’istruzione ed il diritto allo studio. “Mi unisco al malessere espresso dal mondo studentesco per la situazione generale in cui versa l’istruzione nel nostro Paese. Ed esprimo nuovamente il mio dissenso a quanto previsto dal  ‘Ddl 953’, ex legge Aprea,  che è attualmente fermo in Commissione cultura del Senato e che mi auspico non venga mia approvato. Il provvedimento rischia infatti di allontanare ancora di più la scuola dai quei parametri di democrazia,  funzione pubblica e unitarietà nazionale che la Costituzione le riconosce.

Ddl 953, ex legge Aprea cancella democrazia- "Il nuovo testo di legge ha in sé tutti i difetti della proposta originale – sostiene Casciari in una nota della Regione- vale a dire la cancellazione della democrazia scolastica e l’eliminazione dell’autonomia e delle libertà di insegnamento dei docenti. Inoltre consentirebbe l’ingresso di finanziatori privati nelle istituzioni scolastiche pubbliche e su questo punto ho espresso la mia preoccupazione anche in sedi nazionali.

L'ingresso dei privati- Temo infatti che l’ingresso di privati nei Consigli di amministrazione – ha concluso l’assessore –  seppur privi di voto, possa configurare una sorta  di ingerenza sulla libertà di insegnamento e sul raggiungimento degli obiettivi strategici indicati nel piano dell’offerta formativa. La diversa attrattiva che certi plessi scolastici possono esercitare rispetto ad altri, magari situati in zone disagiate, andrebbe ad aumentare il divario fra gli istituti, ledendo il diritto inalienabile degli studenti all’uguaglianza delle condizioni del loro percorso di istruzione. Per tutte queste ragioni sono al fianco della protesta degli studenti e degli insegnanti, che insieme stanno affermando il valore comune della scuola pubblica, impegnati a difenderla  pur riconoscendone  difetti e ritardi. I volti degli studenti che sono scesi oggi in piazza in modo pacifico sono il bello e il meglio del nostro Paese, non lasciamoli soli”.


 

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