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Cronaca

Perugia, i rifugiati tornano alla carica: "Vogliamo i soldi, non i buoni pasto"

Protesta sotto la questura di Perugia, cartelli "Arci M...da" contro la proposta dei buoni pasto invece dei contanti e il no della commissione alle richieste di asilo politico

Dopo la marcia, la protesta sotto la Questura di Perugia. Esplode la rabbia dei rifugiati e dei migrati. Nella mattinata di giovedì 27 ottobre alcune decine di "profughi" hanno dato vita a una protesta a Pian di Massiano contro l'Arci, con cori e cartelli. I poliziotti e i digenti della polizia stanno tentanto una trattativa per capire le ragioni della mobilitazione. L'ultima volta, quando salirono a piedi da Cenerente, era per la "paghetta" in contanti.

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La protesta, a cui hanno preso parte circa 40 migranti, si è conclusa pacificamente. La rivolta è partita soprattutto per una proposta, avanzata dall'Arci, di sostituire la carta dei contanti per gli alimenti, con dei buoni pasto. Ma c'è chi vuole invece liquidità, non buoni. Una liquidità però che l'Arci sembrerebbe in difficoltà ad elargire, da lì la proposta di sostituzione della carta e la protesta di alcuni rifugiati, che questa mattina si sono dati appuntamento sotto la Questura. Una quarantina circa, molti di loro giunti lì solo per solidarietà ai loro "fratelli". Ad intervenire è stata anche una delle responsabili dell'accoglienza Arci, Barbara Pilato, che ha voluto sottolineare come, su 2mila rifugiati, solo in 40 hanno voluto mettere in piedi questa protesta. Cartelli con scritte "Arci Merda" e cori di protesta per i soldi e per il negativo della commissione che ha respinto la richiesta di asilo politico per alcuni di loro. 

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