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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Parte il progetto adotta un randagio del canile: tutte le spese veterinarie gratuite a vita

Si chiama “Adotta un nonno” ed è un progetto pilota organizzato a Perugia da Paola Tintori, membro della Giunta Esecutiva di Enpa, con l'obiettivo di agevolare le adozioni di cani anziani presso il canile comunale gestito dalla Protezione Animali a Collestrada

Si chiama “Adotta un nonno” ed è un progetto pilota organizzato a Perugia da Paola Tintori, membro della Giunta Esecutiva di Enpa, con l'obiettivo di agevolare le adozioni di cani anziani presso il canile comunale gestito dalla Protezione Animali a Collestrada (Perugia).

L'idea alla base del progetto, sostenuto dal Comune di Perugia, è quella di affiancare i futuri proprietari nella gestione del quattro zampe, alleggerendo delle spese veterinarie tutti coloro i quali dovessero adottare un cane di età superiore ai cinque anni. A farsi carico dell'assistenza veterinaria dei “vecchietti”, per tutta la durata della loro vita, sarà l'Enpa di Perugia, che fornirà tutta l'assistenza necessaria a garantire loro salute e benessere. Ad oggi, il progetto “Adotta un nonno” ha ottenuto risultati molto positivi: in sei hanno lasciato il rifugio di Collestrada per abbracciare la loro nuova famiglia.

«La vita in una struttura è dura per tutti: cuccioli, giovani e anziani. Il loro posto infatti è in una casa, non in un box. Tuttavia – spiega Tintori - anche in una realtà come il canile, ci sono cani meno fortunati degli altri. D'altro canto, non è un mistero che i cuccioli e gli esemplari più giovani abbiano maggiori probabilità di uscire dalla condizione di randagi, mentre per i “vecchietti” le prospettive sono molto meno favorevoli».

Proprio per questo, l'Enpa di Perugia ha pensato ad un meccanismo virtuoso in grado di invertire questa linea tendenza; un meccanismo che, se dovesse dare i risultati auspicati, potrebbe presto essere esportato in altre realtà del Paese. «Il progetto rappresenta un indiscutibile vantaggio per la Pubblica Amministrazione che non dovrà più farsi carico né del mantenimento né delle prestazioni sanitarie per il “nonno”. Pensiamo a tutti i vantaggi che possono venire dal progressivo svuotamento delle strutture – prosegue Tintori - e pensiamo anche ai benefici psicologici e affettivi per tutti coloro i quali avranno una possibilità in più per conoscere la lealtà e l'affetto di un cane».

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