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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Processo Marra, la teste: "Prima della scomparsa era preoccupata"

Lunedì mattina è ripreso il processo per la scomparsa di Sonia Marra, la studentessa di Specchia svanita nel novembre del 2006 e il cui corpo non è mai stato ritrovato

E' ripreso lunedì mattina, davanti ai giudici della Corte d'Assise di Perugia, il processo per la scomparsa di Sonia Marra, studentessa di 25 anni originaria di Specchia svanita nel nulla nel capoluogo umbro la notte tra il 16 e il 17 novembre del 2006 e il cui corpo non è mai stato ritrovato.

Dopo le dichiarazioni del pm sugli esami sostenuti da Bindella, a deporre, come teste, è stata chiamata Cristina Urbani, la donna che affittò la sua casa di Perugia a Sonia e che prese il suo posto di lavoro.

"Negli ultimi tempi - ha dichiarata la Urbani - Sonia era cupa e sfuggente, qualcosa sembrava turbarla. Notai che quando doveva leggere o inviare un messaggio con il suo cellulare si allontanava. Poco prima della scomparsa mi disse che le erano capitate più cose negli ultimi quindici giorni che in tutta la sua vita". Ancora una volta emerge dunque come la 25enne di origine salentina fosse turbata e preoccupata da qualcosa prima della scomparsa.

La testimone ha poi lanciato nuove ombre sul periodo tra febbraio e aprile del 2006 dichiarando, contrariamente a quanto fatto nel corso delle indagini agli inquirenti, di non essere sicura che la ragazza scomparsa fosse regolarmente al lavoro nella scuola di teologia di Montemorcino o che avesse fatto ritorno in Puglia.

L'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Giuseppe Petrazzini, ha chiesto alla donna se fosse a conoscenza dei rapporti intercorsi tra la Marra e Umberto Bindella, l'impiegato 32enne di Marsciano accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

"Ricordo che Sonia me lo presentò - ha spiegato la Urbani - dicendo che erano amici e che a volte uscivano insieme. Mi sembrò che tra loro ci fosse confidenza".

La teste ha poi spiegato di non poter affermare se Bindella possedesse le chiavi dell'appartamento dove Sonia risiedeva: "Le avevo consegnato un solo mazzo da chiavi, perché l'altro ce l'avevo io, ma erano facilmente duplicabili".
 

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