rotate-mobile
Cronaca

Omicidio Bellocchio, si torna in aula: la Rete Antiviolenza Onlus parte civile nel processo

La Rav invita la cittadinanza ad esprimere vicinanza alla famiglia di Raffaella "affinché venga resa giustizia alla giovane donna uccisa dal marito a colpi di fucile"

Domani, venerdì 17 marzo, si torna in aula per il processo a carico di Francesco RosiDonatella Presta, fu uccisa il 25 novembre del 2015 all'interno della casa coniugale nel quartiere Bellocchio; fu raggiunta da vari colpi di "doppietta" che misero fine alla sua vita. Fu l'uxoricida Francesco Rosi ad allertare le forze dell'ordine, confessando subito ciò che aveva fatto. In casa anche il figlio piccolo. Una comunità sconvolta per quel tragico episodio che mise fine all'esistenza di una giovane avvocatessa di soli 40 anni. Il reo confesso Rosi sarà giudicato con rito abbreviato. 

La Rete delle donne AntiViolenza Onlus, costituitasi parte civile, con l'avvocato Maurita Lombardi, "invita la cittadinanza a esprimere vicinanza alla famiglia e al figlio della cara Raffaella, sostenendo l’impegno delle associazioni e della sua famiglia, affinché venga resa giustizia alla giovane donna uccisa dal marito a colpi di fucile in presenza del figlio minore"- spiega Silvana Lavelli, una delle legali rappresentanti della R.A.V. Onlus "Rete delle donne Antiviolenza Organizzazione non lucrativa di utilità sociale"

"Riaffermiamo che la nostra costituzione come parte civile nei processi per femminicidio, a fianco della famiglia delle vittime, è rivolta a garantire il recupero dell’equilibrio bio-psico-sociale delle/dei minori coinvolte/i, indelebilmente segnate/i nei loro affetti fondanti, e  la promozione di luoghi diversi nella nostra città, occasioni permanenti di confronto e elaborazione culturale per il superamento della violenza maschile sulle donne".

 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Bellocchio, si torna in aula: la Rete Antiviolenza Onlus parte civile nel processo

PerugiaToday è in caricamento