Umbria Mobilità, è il giorno del riesame. I legali: "L'ipotesi di truffa allo Stato inesistente"

Nuova giornata intensa per i dirigenti di Umbria Mobilità finiti nel mirino degli inquirenti a causa dei conti in rosso dell'azienda di trasporti. Oggi i legali si sono presentati davanti al tribunale del Riesame chiedendo del decreto di sequestro della documentazione che i funzionari di UM e Busitalia avrebbero inviato all'Osservatorio sulla base della quale il Ministero doveva decidere se penalizzare o meno la Regione Umbria riducendo il finanziamento pubblico del tpl. I legali hanno, inoltre, lamentato la mancanza di motivazione, la mancata individuazione dei documenti specifici da sequestrare e comunque la mancanza del fumus commissi delicti per le ipotesi di truffa ai danni dello Stato che ritengono essere del tutto insussistenti. Il collegio si esprimerà solo tra 4 giorni, accettando o respingendo le motivazioni presentate dai legali.

In tutto una decine le persone indagate. Tra i nomi più rilavanti troviamo l’attuale presidente Um, Lucio Caporizzi (difeso dall'avvocato Luca Gentili); la segretaria Lucilla Pittoni (difesa dall’avvocato Francesco Falcinelli) e Viola (difeso dall’avvocato Maria Mezzasoma). In base alle indiscrezioni emerse le accuse sarebbero di also e truffa aggravata. Un'inchiesta, diretta dal pm Emanuela Comodi, che parte da lontano e che ha tutta l'intenzione di far luce sul passaggio dell'azienda da pubblico a privato. La Procura scava e cerca di dare logica ai contributi assegnati per sanare i buchi di bilancio. Uno dei sospetti maggiori è che i soldi pubblici non sian stati spesi a dovere.