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Cronaca

Violentata dal padre ritratta in aula: "Non era vero, mi sono inventata tutto"

Durante l'udienza di ieri, 24 giugno, la giovane ha ritrattato tutto di fronte ai giudici. L'uomo potrebbe comunque essere condannato, a causa di un perizia psichiatrica redatta all'epoca dei fatti

In aula sono presenti tutti. Dalla protagonista della vicenda che veste i panni della vittima, fino all’altro protagonista, il padre che durante l’udienza è stato, invece, dipinto come il mostro di questa storia per certi aspetti controversa che vede prima depositare una denuncia per violenze sessuali da parte della figlia e poi ritirarla, senza un motivo apparentemente specifico, sempre dalla stessa

Una vicenda che parte da lontano. Lei minorenne, adesso ventenne, accusa il padre di averla violentata. L’allontanamento dai genitori scatta immediato. Vive gli anni più belli della sua vita in una casa famiglia, lontana da un padre, come la giovane raccontò all’epoca dei fatti, che aveva abusato di lei senza pietà.

A non credere però alle parole della figlia, la madre che spalleggia il marito, difeso dall’avvocato Ubaldo Minelli, a spada tratta. Alla giovane, rimasta ormai senza fissa dimora, non resta che tornare a casa dei genitori, dove ancora adesso vive. La denuncia viene ritirata poco dopo dalla giovane, assistita dal legale Anna Maria Gasparri.

Il processo va avanti e dopo l’udienza di ieri (24 giugno), durante la quale la giovane ha ritrattato tutto, spetterà ai giudici prendere inconsiderazione un altro tassello che infittisce di perplessità questa storia. Si tratta della perizia psichiatrica che sembrerebbe rendere veritiera la testimonianza rilasciate all’epoca dei fatti dalla giovane. Un tassello di non poca importanza dato che i togati potrebbero anche decidere di condannare ugualmente l’uomo, nonostante, la figlia abbia ritirato la denuncia.

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