Todi, la querelle tra Epifani e Marini: in ballo 100mila euro di risarcimento
Ripartirà il 12 giugno il processo a carico di Epifani, che si dovrà difendere dall'accusa di diffamazione a danno di Catiuscia Marini. Alla base della diatriba ci sono alcune vignette sulla presidente
E' partito mercoledì 22 febbraio e riprenderà il prossimo 12 giugno, il processo a carico di Mario Epifani, storico esponente della destra tuderte. Il consigliere comunale di Fiamma Tuderte si dovrà difendere dall'accusa di diffamazione aggravata ai danni della presidente della regione, Catiuscia Marini.
A far scattare il procedimento giudiziario due vignette, anzi come le chiama il diretto interessato, due “facezie” che fanno riferimento all'epoca in cui la Marini era il sindaco di Todi.
Secondo la pubblica accusa in queste vignette ci sarebbero insinuazioni pesanti circa un presunta compravendita di terreni e beni pubblici avvenute in modo poco chiaro. Insinuazioni appunto che avrebbero leso l'onore e la reputazione della presidente della regione Umbria. Quanto sta accadendo (e accadrà) dentro l'aula giudiziaria avrá forti strasichi anche fuori.
A difendere Epifani è infatti lo stesso sindaco Ruggiano che, messa nel cassetto la fascia tricolore e tirata fuori la toga da avvocato, ha presentato al giudice monocratico della sezione distaccata del Tribunale di Todi un dossier fatto di atti amministrativi, relazioni tecniche e delibere di giunta per entrare proprio nel merito da quanto detto dal consigliere di Fiamma nelle sue vignette.
Il processo, la cui prossima udienza è prevista per il 12 giugno avrà senza alcun dubbio ripercussioni politiche in città e la concomitanza con le elezioni ne è in qualche modo una garanzia.
Lo stesso Ruggiano ha chiamato a testimoniare, nomi tutti accordati dal giudice nell'udienza filtro, una lunga lista di ex amministratori e consiglieri comunali del centrosinistra. La Marini intanto si è costituita parte lesa ed ha chiesto un risarcimento di 100mila euro.
