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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La guerra del mantenimento: "La crisi mi ha rovinato". "Non è vero: ci vuole vedere alla fame"

L'imputato, presente in aula, ha giustificato il mancato versamento della somma pattuita alla moglie per pure ragioni economiche

Un’altra storia di ex amori terminati male e dai risvolti “tragici”, quella finita questa mattina nelle aule di giustizia del tribunale di Perugia. Si innamorano, si sposano e tutto sembra procedere normalmente: lei ha un figlio da crescere (nato da una precedente relazione), lui si occupa dell’attività di famiglia con cui provvede al pagamento l’affitto di casa e le spese quotidiane. Complice la gelosia, iniziano i primi turbamenti di un rapporto che sfocia in una querela per maltrattamenti e infine in una separazione. La donna, difesa dall’avvocato Emanuela Trappolini, è salita oggi sul tavolo dei testimoni, raccontando in aula le quotidiane scene di gelosia di cui è rimasta vittima in questi anni di relazione.

E' però dopo la sentenza di divorzio che si aggiungono i problemi legati al dovuto mantenimento. Il giudice stabilisce che il marito versi alla ex moglie una somma di 400 euro. Il marito in un primo momento accetta, a patto che lei ritiri la denuncia per maltrattamenti. La moglie, ritrovatasi senza una casa, un lavoro e con un figlio da crescere, accetta il “compromesso” ed è a quel punto che il marito, dopo un’altra sentenza che chiedeva ulteriori 200 euro di mantenimento, chiude improvvisamente i rubinetti non concedendo neanche un euro alla ex.

L’imputato, presente in aula, ha giustificato il mancato versamento della somma pattuita per pure ragioni economiche, rivelando come sia stato costretto a chiudere l’attività commerciale a giugno 2016. Peccato che i fatti risalgano al 2011. Il giudice Annarita Cataldo, ascoltando gli ex coinugi, ha rinviato il tutto alla prossima udienza. 

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