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Cronaca Ponte Felcino / Strada per Pretola

Due storie in un solo arresto a Pretola: dal "complice" affitto in nero a un ricco giro di coca

Gli agenti della Squadra Mobile hanno circondato una palazzina dove, dopo anche le segnalazioni dei residenti, si era accertato un giro di cocaina ed eroina gestito da 4 persone che rifornivano tutti i "Ponti". Indagini anche sul padrone perugino dell'alloggio...

Una storia di droga che racchiude in sé anche un altro fenomeno negativo che penalizza tutta la comunità di Perugia. Partiamo dalla prima: la Squadra Mobile, dopo diverse segnalazioni da parte dei residenti, ha individuato un appartamento a Pretola dove un gruppetto di spacciatori aveva messo in piedi un fiorente commercio. Si tratta di tre tunisini, tutti clandestini e già più volte arrestati, che in concorso tra loro fornivano cocaina ed eroina ai "Ponti" perugini ma da loro arrivavano anche da Chianciano, Viterbo, Foligno e Marsciano. Anche 30 chiamate al giorno. Gli agenti hanno circondato la casa riuscendo a catturarli senza colpo ferire. Anche se uno dei tre stranieri ha provato la fuga gettandosi da una finestra che dava su un giardino chiuso.

Con loro c'era anche una donna italiana completamente distrutta e soggiogata dall'eroina. Gli spacciatori avevano in casa 20 dosi di cocaina nascoste all'interno di un paio di invernali "dopo-sci". La Squadra Mobile per accertare le responsabilità individuali dei tre ha anche dato appuntamento a diversi clienti fingendosi componenti della banda. Sette tossico-dipendenti  hanno, poi, una volta interrogato riconosciuto tutti gli spacciatori. Per loro si sono aperte le porte del carcere di Capanne. L'accusa: detenzione e concorso in spaccio di sostanze stupefacenti. Il loro stato di clandestinità li candida a future espulsione dopo la fine della pena che dovranno scontare. Gli agenti sono stati applauditi e salutati dalla popolazione che ha assistito all'operazione. A Pretola in molti hanno cercato di arginare questo giro di spaccio segnalando sempre alla Polizia tutti i movimenti. I pusher erano costretti a consegnare la dose fuori dalla frazione attrazzandosi con delle biciclette per fare su e giù.

La seconda storia è tutta perugina, purtroppo. Gli agenti della Squadra Mobile hanno accertato che l'appartamento era stato affittato in nero alla donna complice della banda - anche lei arrestata -. Il proprietario è un perugino che ora è sotto la lente del fisco per evasione fiscale. Ma l'intera palazzina è tristemente famosa da anni: qui avvenne un accoltellamento e ci fu una doppia overdose mortale. Un posto dove le famiglie si tengono alla larga anche per via di un affitto stranamente troppo alto per Pretola e per le condizioni degli alloggi: 400 euro al mese. Viene da pensare a quelle accuse del sindaco e del Questore dove si parlava di complici perugini che chiudono un occhio pur di guadagnare. Questo caso rientra in quella complicità di cui possono godere gli spacciatori? La Squadra Mobile sta indagando.

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