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Cronaca

Presentato in regione il "piano nazionale di ammodernamento urbanistico"

L'associazione Unises ha presentato a palazzo Cesaroni, in un'audizione con la seconda commissione consiliare permanente, il "Piano Nazionale di Ammodernamento Urbanistico" ideato per riqualificare gli edifici situati nei centri storici e nelle periferie portandoli a norma per quanto riguarda il rischio simico e l'efficienza energetica.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Il 12 giugno 2014 alle ore 10,00 si è tenuta a Perugia presso Palazzo Cesaroni - Sala Valnerina l'audizione del Centro Studi Tecnico-Economico-Giuridico UNISES, dedicata alla "Seconda Commissione Consiliare Permanente - Attività Economiche e Governo del Territorio" della Regione Umbria.

Presenti per la Commissione Consiliare: il Presidente Gianfranco Chiacchieroni, il Vice Presidente Massimo Mantovani e i membri: Alfredo De Sio, Orfeo Goracci, Manlio Mariotti, Raffaele Nevi, Maria Rosi e Renato Locchi.

Relatore dell'audizione è stato l'economista Stefano Baldassini di UNISES, che in tre distinti step ha offerto un'apprezzata sintesi del PIANO NAZIONALE DI AMMODERNAMENTO URBANISTICO - Effetti sullo sviluppo Economico e sull'Occupazione.

Nello specifico, nel corso della prima parte, è stata rappresentata l'inderogabile esigenza di affrontare quattro macro-riforme strutturali necessarie al paese Italia per uscire dalla crisi economico-finanziaria e sovrapposte a:

- un ammodernamento dell'assetto istituzionale, ormai obsoleto e con troppi centri di potere e burocrazia;

- uno snellimento del quadro normativo con oltre 300.000 leggi, che rendono il paese Italia non competitivo rispetto ad altri player europei che operano con circa 10.000 norme;

- l'istituzione di strumenti di pianificazione a medio lungo termine per stimolare l'economia reale (PIANI SISTEMICI NAZIONALI) su alcuni settori strategici tra i quali: urbanistica, manifatturiero, agroalimentare, turismo e infrastrutture;

- l'istituzione di FONDI STRUTTURALI DEDICATI per porre fine al corrente blackout-finanziario sull'economia reale, ovvero, l'istituzione di una società di scopo sistemica quotata in borsa e partecipata dallo Stato, dalle Banche e con un flottante pari al 49%, in grado di emettere obbligazioni (ITALY BOND) con alto rating, in virtù dell'assetto societario sopra indicato, di una governance dualistica nonché di una particolare garanzia di solvibilità a tutela degli investitori rappresentata da un'imposta di tutela del fondo strutturale quale strumento per regolare, anno per anno, le eventuali sofferenze sugli impieghi di ogni fondo strutturale, stante la funzione di utilità sociale degli stessi.

A seguire, nella seconda parte, sono stati illustrati i presupposti attuativi del PIANO NAZIONALE DI AMMODERNAMENTO URBANISTICO rispetto all'esigenza di:

- promulgare un nuovo Testo Unico Urbanistico che inverta gli indirizzi normativi che nel XX secolo hanno accompagnato i processi di espansione urbana a favore di nuovi indirizzi sovrapposti alla rigenerazione urbana, ovvero, riqualificazione dei centri storici, demolizione e riedificazione delle periferie;

- individuare nelle rigenerazione urbana "carattere di utilità sociale" meritorio, come tale, di essere inserito nel contesto normativo come "obbligo" e non più come "diritto".

Nell'ambito dei presupposti attuativi sono state esaminate anche le criticità del patrimonio immobiliare nazionale con particolare riguardo a: rischio sismico, rischio idrogeologico, efficienza energetica, rigenerazione di città ormai obsolete quali fattori di produzione nell'ambito delle filiere turistica, immobiliare, nonché, produttiva di beni e servizi.

Infine, nella terza parte, sono state illustrate le analisi macroeconomiche del PIANO NAZIONALE DI AMMODERNAMENTO URBANISTICO, sovrapposte a un primo macro-ciclo trentennale, rappresentando le stime relative:

- a stimoli prodotti sul PIL dal piano nazionale in termini di appalti edili, pari a 67 miliardi di euro l'anno;

- a stimoli prodotti sul PIL dalla filiera finanziaria dei fondi strutturali che sviluppa, in termini di ricavi correlati al piano nazionale di ammodernamento urbanistico, 2 miliardi di euro nella fase di start up, per arrivare progressivamente a 60 miliardi di euro nel trentesimo anno, a valori attualizzati;

- a stimoli occupazionali pari a oltre 1,1 milioni di nuovi occupati nella fase biennale di stat-up e pari a oltre 2,3 milioni entro il primo ciclo trentennale;

- ad una pianificazione progressiva della riduzione della pressione fiscale aggregata (oneri sociali, imposte dirette e indirette) dall'attuale 44,34% al 34% entro il macro-ciclo economico in esame;

- effetti sul rapporto DEBITO PUBBLICO su PIL, rispetto al conseguimento degli obiettivi fissati dal fiscal compact;

- sostenibilità del rapporto DEBITO PRIVATO su PIL in costanza di erogazione dei finanziamenti a lungo termine (mutuo fondiari) a imprese e famiglie necessari per stimolare il piano.

L'economista Stefano Baldassini è poi passato a rappresentare alla Commissione Consiliare un'analisi comparativa tra le previsioni per il 2014 del Documento di Economia e Finanza (DEF) e quelle elaborate dall'Ente di Studio e Ricerca UNISES (sottoscritte ai fini della data certa presso notaio in data 07/11/2013 e depositate presso l'Ufficio del Registro di Perugia in data 03/12/2013 al n. 23292 serie IT).

Con riferimento a tale analisi comparativa, Baldassini ha messo a confronto le seguenti previsioni anche con riguardo agli omologhi andamenti tendenziali ISTAT rilevati nel corrente 2014:

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DEF LETTA-SACCOMANNI 20/09/2013:

Crescita PIL NOMINALE 2014 = +2,90 %

DEFLATTORE 2014 = +1,90 %

Crescita PIL REALE = +1,00 %

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DEF RENZI-PADOAN 08/04/2014:

Crescita PIL NOMINALE 2014 = +1,73 %

DEFLATTORE 2014 = +0,93 %

Crescita PIL REALE = +0,80 %

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DEF UNISES 11/07/2013:

Crescita PIL NOMINALE 2014 = +0,54 %

INFLAZIONE 2014 = +0,83 %

Crescita PIL REALE = -0,26 %

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ANDAMENTI TENDENZIALI ISTAT RILEVANTI NEL CORRENTE 2014:

Inflazione tendenziale annua rilevata a aprile 2014 = +0,60 %

Andamento tendenziale PIL REALE primo trimestre 2014 = -0,20 %

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evidenziando l'elevato scostamento delle previsioni nei DEF dei citati governi, rispetto agli andamenti tendenziali 2014 dell'economia italiana e, in contrapposizione, l'attendibilità delle previsioni proposte nel DEF UNISES del 07/11/2013.

Al termine dell'audizione sono intervenuti gli esponenti del Consiglio Regionale:

- Renato Locchi, che ha richiesto come s'inquadra la prospettata società di scopo dedicata all'istituzione di FONDI STRUTTUTRALI per stimolare l'economia reale del Paese, rispetto a un'eventuale e auspicato scenario di emissione di EURO BOND da parte dell'Unione Europea a sostegno delle economie di tutti i Paesi membri;

- Manlio Mariotti, che ha richiesto con quali priorità l'Ente UNISES suggerisce di porre in essere le quattro macro-riforme strutturali e, tra esse, con quali priorità avviare i potenziali PIANI SISTEMICI NAZIONALI sui prospettati settori strategici: urbanistica, manifatturiero, agroalimentare, turismo, infrastrutture.

Rispetto al primo quesito del Consigliere Renato Locchi, l'economista Stefano Baldassini ha replicato che la società di scopo dedicata all'emissione di ITALY BOND potrebbe essere un modello di politica finanziaria per stimolare l'economia reale attuabile in ogni Paese membro dell'Unione Europea.

La stessa Unione Europea, infatti, potrebbe valutare sia i singoli PIANI SISTEMICI NAZIONALI, che i piani finanziari dei relativi FONDI STRUTTURALI di ogni Paese membro per sostenere, nelle vesti di potenziale "investitore", i FONDI STRUTTURALI stessi mediante emissione di EURO BOND in concambio, ad esempio nel caso del paese Italia, di ITALY BOND. Il meccanismo di garanzia di ultima istanza dei FONDI STRUTTURALI, proposto da UNISES, mediante un'Imposta di Tutela dei Fondi Strutturali (I.T.F.S.) modulata e applicata anno per anno sulla collettività in ragione delle sofferenze nette rilevate nei FONDI STRUTTURALI, garantirebbe l'Unione Europea circa la solvibilità degli ITALY BOND (ovvero, per analogia, dei BOND degli altri Paesi membri) utilizzati nel concambio con EURO BOND. Tale assetto strategico, per altro, potrebbe effettivamente avviare lo start-up degli auspicati EURO BOND superando l'insormontabile scetticismo di alcuni paesi membri come la Germania. Resta inteso, conclude Baldassini, che lo schema logico dei FONDI STRUTTURALI proposti da UNISES è del tutto svincolato dall'ipotesi di emissione da parte dell'Unione Europea di EURO BOND, non potendo l'Italia fare affidamento su eventi che da anni sono auspicati ma, contestualmente, ancora gravati da forte aleatorietà, per contro, il nostro Paese può e deve stimolare i grandi fondi d'investimento internazionali con proposte serie: ITALY BOND sovrapposti a PIANI SISTEMICI NAZIONALI e, contestualmente, garantite: I.T.F.S. o Imposta di Tutela dei Fondi Strutturali.

Rispetto al secondo quesito del Consigliere Regionale Manlio Mariotti, l'economista Stefano Baldassini ha rappresentato che per le riforme strutturali relative all'ammodernamento dell'assetto istituzione e del corrente quadro normativo, i timing di attuazione non possono che essere traguardati a cinque-dieci anni. Pertanto, mentre si procede alla definizione progressiva di queste complesse due macro riforme strutturali, è urgente e indifferibile mettere in sicurezza l'economia italiana adottando strumenti normativi derogatori per avviare rapidamente sia la società di scopo dedicata ai FONDI STRUTTURALI che i PIANI SISTEMICI NAZIONALI, dando, per quest'ultimi, le seguenti priorità cronologiche:

- Piano Nazionale di Ammodernamento Urbanistico

- Piano Nazionale Settore Manifatturiero

- Piano Nazionale Settore Agroalimentare

- Piano Nazionale Settore Turistico

- Piano Nazionale Potenziamento e Rigenerazione Infrastrutture

Tali priorità cronologiche, conclude Stefano Baldassini, sono dettate dall'esigenza del sistema paese Italia di poter fare leva "solo" sul debito privato e di avviare un settore, quello edile-immobiliare, in grado di tornare ad essere l'asse portante per il sistema economico del Paese. Gli interventi di rigenerazione del patrimonio immobiliare produrranno, inoltre, effetti di innovazione, efficienza e competitività su tutto l'hardware logistico-produttivo di altri settori strategici quali quello manifatturiero, agroalimentare e turistico. La pianificazione della riduzione del debito pubblico, infine, lascerà nel medio termine spazi per stimolare il potenziamento e la rigenerazione delle infrastrutture.

I Consiglieri Regionali Manlio Mariotti (PD) e Massimo Mantovani (NCD) oltre che a esprimere, unitamente a tutti i membri della Commissione Consiliare, sinceri complimenti sui contenuti integrati e strategici prospettati nel corso dell'audizione, hanno offerto la loro disponibilità a stimolare analoghe audizioni presso omologhe Commissioni Consiliari di altre Regioni, suggerendo, Massimo Mantovani, un'urgente audizione presso la Conferenza Stato Regioni.

Ogni ulteriore approfondimento circa l'audizione di UNISES sarà storicizzata entro il corrente mese di giugno in formato video nel portale web: unises.org.

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