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Cronaca

"Abbiamo un tuo video mentre guardi i porno, ora paga": maxi estorsione via mail, l'allarme della polizia postale

La polizia postale: "E' tutto falso, un'invenzione per farvi cadere nel panico"

"Come avrai già indovinato, il tuo account è stato hackerato. Su uno dei siti per adulti che hai visitato, hai preso un virus che avevamo creato noi". E ancora: "In questo momento abbiamo accesso a tutta la tua corrispondenza reti sociali, messenger e ti abbiamo registrato con la webcam". Infine: "Ora paga, versaci 300 bitcoin".

L'allerta arriva dalla Polizia Postale: è tutt'ora in corso una massiva attività di invio massiccio e indiscriminato di messaggi di posta elettronica (spamming) a scopo estorsivo, attraverso l'inoltramento di email in cui gli utenti vengono informati dell'hackeraggio del proprio account di posta elettronica ad opera di un gruppo internazionale di criminali. Tale email comunica che l'account è stato hackerato attraverso l'inoculamento di un virus mentre venivano visitati siti per adulti; da qui la minaccia di divulgare a tutti il tipo di sito visitato e la conseguente richiesta di denaro in cripto-valuta.

"Attenzione - allerta la Polizia Postale - Nulla di tutto ciò è reale: rappresenta un'invenzione dell'autore del reato, elaborata al solo scopo di gettarci nel panico ed indurci a pagare la somma illecita: è tecnicamente impossibile, infatti, che chiunque, pur se entrato abusivamente nella nostra casella di posta elettronica, abbia potuto, per ciò solo, installare un virus in grado di assumere il controllo del nostro dispositivo, attivando la webcam o rubando i nostri dati".

La Polizia Postale raccomanda di mantenere la calma poichè il criminale non dispone in realtà di alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi né, con tutta probabilità, delle password dei profili social da cui ricavare la lista di nostri amici o parenti; di non pagare assolutamente alcun riscatto poichè l'esperienza maturata con riguardo a precedenti fattispecie criminose (come sextortion e ransomware) dimostra che, anche quando il criminale dispone effettivamente di nostri dati informatici, pagare il riscatto determina quale unico effetto un accanimento nelle richieste estorsive, volte ad ottenere ulteriore denaro. 

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