Piaggia di San Fortunato, vittima di costanti vandalismi. Di quegli specchi ne spaccano uno dopo l’altro... fino a quando?
L'Inviato Cittadino continua il suo viaggio nei territori per denunciare degrado e vandali
Piaggia di San Fortunato, vittima di costanti vandalismi. Di quegli specchi ne spaccano uno dopo l’altro. Se non è un sabato è il successivo. Ma il tiro a segno continua. Gruppi di giovinastri che sbarellano per via Bartolo, dirigendosi verso piazza Pozzo Campana, dove trionfa lo schiamazzo. All’altezza della deviazione a sinistra, in corrispondenza del vecchio supporto metallico del Situ, sotto l’archetto, c’è uno specchio parabolico. Meglio dire “c’era” perché è raro vederlo integro. Anche sabato notte si è ripetuta la solita storia. Ce lo riferisce Italo Lorenzini, il “custode” della piaggia. Dice: “Gli ho gridato: ragazzi che fate? Mi hanno risposto che volevano solo divertirsi”.
Il divertimento consiste nello shooting allo specchio. Chi riesce a frantumarlo caccia un urlo di gioia. Poi tutto il gregge a bere, urlare, orinare sui vicoli e sui portoni. Certo che i residenti sopravvissuti allo spopolamento dell’acropoli sono gli ultimi dei Mohicani nella riserva. Non si sa come facciano a resistere. Ancora visibili a terra i resti di quello che fu uno specchio, con la parabola desolatamente vuota. Ecco: ci viene bene la foto in pagina. Ma il tutto genera anche un’infinita tristezza.