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Cronaca

La proposta: intitolare una via al primo artista omosessuale perugino che fece "outing"

Pittore, ballerino ma soprattutto cantante. Nito Vicini, nato in via Pinturicchio, ha girato il mondo ma in Italia la sua omosessualità lo ha fortemente penalizzato. Ecco la sua biografia

Fin da piccolo, Nito dimostrò propensione per l’espressione artistica del disegno e della musica. Nel campo della musica leggera, svolse le prime esperienze in ambito locale, partecipando a piccoli spettacoli e a concorsi. La sua attività si intensificò poi, nella prima metà degli anni, sia nel territorio perugino che a Roma, dove prestò il servizio militare.

Nel dopoguerra partecipò anche ad alcuni concorsi radiofonici per cantanti, prima presso la EIAR poi alla RAI. In un’occasione conquistò il primo posto, anche se la carriera fu fortemente penalizzata dalla sua diversità. Da allora, e fino agli annI, il canto fu la sua vera professione che lo portò a esibirsi in tante località del territorio nazionale con diverse formazioni orchestrali e compagnie di riviste. 

Fu anche ballerino aggraziato e creativo. Lavorò all'estero, in particolare in Austria e in Francia. Fu scritturato da importanti locali musicali e alberghi di livello. Quando tornava a Perugia, fu la voce, sempre ricercata, dei migliori complessi orchestrali del territorio. A partire dagli anni ’40 fino agli ’80, questa presenza nei gruppi musicali è documentata con una serie di immagini/foto/filmati e con l’interpretazione di pezzi ispirati alla pagina di Spinelli.

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