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Cronaca

Le partite di calcio troppo rumorose: niente incontri in notturna. Lo sfogo del Csi: "Le abbiamo tentate tutte..."

Accade a Ponte della Pietra nel nuovo impianto della parrocchia gestito dal Centro Sportivo Italiano. Ecco quelle che è accaduto, secondo il punto di vista dell'associazione sportivo

Niente partite in notturna sul campo di Ponte della Pietra. Perchè? Troppo rumore in orario serale che disturberebbe un gruppo di residenti che, attraverso un comitato, ha fatto presente il disagio sia al Centro Sportivo, alla parrocchia e al sindaco. Da qui l'ordinanza dell'amministrazione comunale che blocca le partite serali di calcio a 5 e calcio a 7. Il Csi - una delle realtà associative più importanti del nostro territorio - ha provato a dialogare con i residenti, ha spostato anche l'orario degli incontri ma non c'è stato niente da fare. Addirittura hanno dovuto dare persino spiegazioni su una partita finita in ritardo a causa dell'arrivo - di un'ambulanza dopo un grave infortunio. Dopo giornate all'insegna delle polemiche e dopo l'ordinanza, il centro sportivo italiano di Perugia ha voluto dire la sua, cancellando certe voci ritenute non valide. 

NESSUNA POLEMICA CON IL SINDACO - "Ci preme dire che non c’è stata nessuna polemica contro il Sindaco Andrea Romizi riguardo l’ordinanza con cui di fatto ci impedisce di svolgere l’attività sportiva serale nell’impianto. Il sindaco ha reputato altre si necessario, visto il clima di stima reciproca e collaborazione che si è instaurato tra questa giunta e il nostro Ente, di riceverci a Palazzo dei Priori comunicandoci di persona il contenuto dell’ordinanza senza lasciare il tutto ad una mera lettera e capire insieme quali potevano essere le possibilità per non lasciare morire l’impianto sportivo.

IL RUMORE: MA QUALE FISCHIO DELL'ARBITRO.. - "Ci preme poi chiarire che non ci viene contestato il fischio dell’arbitro come riportato, ma che il problema nasce dal “rumore generato” da una normalissima partita di calcio dato che la rilevazione acustica si è svolta in un arco di tempo ampio e non fa riferito ad un determinato momento. In particolare la punta di “rumore massimo” che sembrerebbe fastidiosissimo è stato generato nel momento in cui le squadre si alternano all’interno del campo fra la 1° e la 2° gara a calendario. In sostanza ci viene contestato in particolare il 3° tempo, Il momento a fine gara dove oltre qualche protesta all’arbitro che sicuramente non manca, le squadre dopo aver lottato su ogni pallone si danno il “cinque” di saluto, ci sono bambini che entrano in campo appena viene aperto il cancello per andare ad abbracciare il padre, il momento dove si grida al compagno di sbrigarsi sotto la doccia che si deve andare a cena tutti insieme.

LE SOLUZIONI PROPOSTE AI RESIDENTI - "Ci preme anche dire che siamo stati più che disponibili ad ascoltare e porre in essere tutte le azioni possibili per andare in contro a chi riteneva la nostra attività troppo rumorosa. Oltre a ricevere in Comitato le persone interessate, abbiamo sensibilizzato gli arbitri a far rispettare gli orari, abbiamo anticipato le gare con l’obiettivo di poter disputare le partite in orari più adeguati, abbiamo infine ridotto l’impegno del campo andando in contro anche ad un mancato guadagno che ha pesato e peserà sulle casse della società che ha in gestione il campo. Il tutto non è stato ritenuto sufficiente. Abbiamo portato l’attività del campo al minimo indispensabile per rendere l’attività economicamente sostenibile ma non è servito a nulla. Abbiamo ricevuto in continuazione chiamate di lamentele e nulla è servito dimostrare la nostra buona volontà.

SPIEGAZIONI ANCHE DOPO L'ARRIVO DELL'AMBULANZA - "Abbiamo capito che non c’era nulla da fare quando c’è stato il coraggio di lamentarsi anche quando una gara è terminata con un grosso ritardo causato da un infortunio particolarmente grave ad un ragazzo, che ha visto necessario l’intervento dell’ambulanza e la sospensione temporanea della gara. Lampeggianti e sirene probabilmente non sono stati sentiti come invece gli schiamazzi e le luci sono sempre stato un problema. Eppure l’entità dell’infortunio non era nota per chi non era al campo ma  poteva essere ben più grave.

MAI IN PASSATO UNA CONTESTAZIONE SIMILE - "L’attività di Calcio a 7 e Calcio a 5 del Comitato di Perugia viene svolta in più di 20 impianti di tutta la Provincia e in alcuni casi in luoghi con una densità di abitazioni ben più ampia di quella di Ponte della Pietra dove ci sono solo 2 case accanto all’impianto. Le stesse squadre e gli stessi arbitri si alternano su questi impianti. Mai abbiamo problemi di questo tipo, mai siamo stati costretti a trasferire la nostra attività altrove. Possiamo solo pensare che in tutti gli altri casi viene riconosciuto il valore sociale di un impianto sportivo che nel caso del CSI e in particolare nel calcio, coinvolge gruppi spontanei, gruppi di amici, compagni di classe o di università, gruppi di parrocchie e oratori e che spesso si autofinanziano per partecipare al campionato.

IL FUTURO DELL'IMPIANTO DI PONTE DELLA PIETRA - Il Comitato 3 anni fa aveva investito su questo campo per dare un servizio alle squadre e permettere di giocare a dei costi ben più bassi di un normale affitto. Investimento che ovviamente ad oggi non riuscirà più ad essere ammortizzato visto l’impossibilità di utilizzare il campo. Ci troviamo cosi costretti a prendere delle decisioni importanti anche in vista del campionato che sta per iniziare fra poche settimane a tutela e garanzia della nostra attività e dei nostri tesserati. Siamo ovviamente in contatto con la Parrocchia proprietaria del campo che subisce insieme a noi l’impatto dell’ordinanza, e nei prossimi giorni ci si re-incontrerà per capire come gestire la situazione nel migliore dei modi.

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