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Cronaca

Il vento è cambiato per le farmacie comunali: più utili, zero tagli... anzi si aprono nuovi punti

Il Piano industriale è stato rispettato ed ha portato soldi contanti nelle casse del Comune. Il bilancio, il futuro e gli obiettivi da centrare. Oltre 400mila servizi gratuiti e scontati

Una società pubblica, se ben gestita e controllata, può prodorre utili e ricchezza da ridividere con il Comune che a sua volta avrà a disposizione un piccolo tesoretto da investire in città. Un esempio su tutti è l'Afas, la società delle farmacie comunali di Perugia, che  con la nuova gestione del Cda ha prodotto utili importanti e ha incrementato anche il bilancio sociale che si compone di farmaci dati sotto-costo, prestazioni sanitarie gratuite e presidi in luoghi poco appettibili commercialmente parlando.

I numeri parlano chiaro:  il bilancio 2015, comprensivo anche della gestione delle due strutture di San Feliciano (Magione) e Città delle Pieve, chiude con un utile pari a 273.929 euro, in crescita rispetto agli anni precedenti.  Dei 273 mila euro di attivo, 215 mila riguardano la gestione propria (+33% rispetto al 2014), mentre  Una oculata gestione del personale ha consentito di contenere la percentuale di incidenza della spesa di riferimento sotto il limite del 20% (nel 2015 si attesta sul 19,8%). A fronte di questo utile tutte le farmacie comunali hanno messo in piedi un bilancio sociale molto importate per i cittadini-utenti: un investimento per le prestazioni e servizi gratuiti che si aggira intorno ai 161.408 euro, i prodotti a prezzo agevolato e sconti per 268mila euro; per un totale di 429 mila euro.

"Abbiamo lavorato affinchè Afas diventasse sempre di più un punto di riferimento per tutti i cittadini ed i risultati li vediamo tutti i giorni" ha affemato il direttore generale Raimondo Cerquiglini "C'è un aumento in percentuale del risultato operativo lordo e dell'utile generale a due e anche a tre cifre, tenuto conto oltretutto, che parte significativa di quell'utile torna direttamente nelle casse del comune a disposizione dell'amministrazione comunale e quindi dei cittadini".

Il rilancio di Afas è passato da un doppio binario: quello di controllo dei conti e quello relativo alla riqualificazione strutturale e commerciale di alcune farmacie. Da un punto di vista finanziario è stato assegnato a ciascun direttore di farmacia un budget che è stato monitorato mensilmente e analizzato con il monitoraggio dei ricavi aziendali. Da un punto di vista pratico: restyling di 3 farmacie, specializzazione e maggiore offerta, collaborazioni con associazioni di cittadini e di categoria per screening, forum sulla prevenzione della malattie  e rivoluzione dei team delle varie farmacie per una maggiore specializzazione.

Il futuro prossimo è all'insegna di un ulteriore scatto in avanti: "Il piano industriale di Afas è il nostro patto con il cittadino ed è giusto che vengano sempre di più coinvolti e aggiornati. Abbiamo superato il luogo comune secondo il quale la famarcia privata sia a priori meglio di quello comunale. Abbiamo in previsioni nuove aperture, altri restayling e team sempre più qualificati al servizio del cittadini nelle varie sedi delle farmacie comunali". Non si tagliano i punti - lasciando scoperti i territori - ma addirittura entro il 2017 arriveranno altre due farmacie comunali e altre 4 saranno ampliate con prestazioni e personale. Inutile dire che con questi conti nessuno pensa più a privatizzare il servizio con una svendita ad investirori privati del settore. L'aria è cambiata. 

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