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Cronaca

Favorevoli, contrari e liberal: tre pareri sull'obbligo dei vaccini. Tutte le posizioni dei medici a Perugia

Dall'ordine dei medici, passando per l'esperto di malattie infettive, alle associazioni, ai pediatri per concludere con i camici bianchi dell'Università. Tutte le posizioni emerse nel dibattito in Comune che apre le porte alla proposta di vaccinazione obbligatoria per chi si vuole iscrivere alla materna

FAVOREVOLI - La Professoressa Esposito (pediatria dell’Università di Perugia) ha invece dissentito rispetto ai precedenti relatori, segnalando che l’immunità di gregge è principio pacifico, raggiungibile solo con gradi di copertura delle vaccinazioni superiori al 95%. Inoltre ha precisato che non corrisponde al vero il fatto che le malattie per le quali sono previste vaccinazioni obbligatorie siano definitivamente scomparse e debellate. "La sanità pubblica deve tutelare la popolazione, garantendo la copertura coi vaccini. Oggi, infatti, l’Italia è in una situazione di potenziale “allarme” ed il sistema, quindi, deve essere adeguato potenziando la prevenzione".

Al dibattito ha preso parte anche il professor Pasticci di Malattie infettive che ha ribadito che non c’è contrarietà ai vaccini da parte di nessuno; semmai si disquisisce sulla libertà di scelta. In realtà – segnala – l’obbligatorietà garantisce l’uguaglianza, evitando le discriminazioni legate alle diverse condizioni economiche delle famiglie. Le vaccinazioni restano sistema centrale, perché nei paesi che non le prevedono alcune malattie registrano percentuali di presenza importanti.

ORDINE DEI MEDICI: FAVOREVOLE - Il Professor Fiore, in rappresentanza dell’ordine dei medici, ha concordato con Esposito e
Pasticci, segnalando che i vaccini sono da sempre vittime del loro successo. Le malattie, al contrario, se non ci sono le vaccinazioni rischiano di ripresentarsi. Dopo le relazioni, spazio ai consiglieri. Pittola ha chiesto di sapere perché, nonostante le vaccinazioni, una piccola percentuale di cittadini si ammala lo stesso. Per il resto ha invitato tutti ad usare buon senso: ogni genitore sa cosa è meglio per il proprio figlio, ma deve essere adeguatamente informato.

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