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Cronaca

Il bilancio della Municipale a Perugia: lavavetri e accattoni molesti schedati, ma restano in "servizio"

Incidenti, multe, personale senza più anziano e sempre di meno, il fenomeno dell'accattonaggio molesto e le ordinanze anti-alcol

Tutti schedati, in alcuni casi multati, ma il fenomeno dei lavavetri e dell'accattonaggio molesto non diminuisce in città. Le nuove norme inserite nel regolamento di polizia urbana non stanno dando i frutti sperati come ha ammesso direttamente il comandante della Polizia Municipale di Perugia, Caponi.

"La polizia municipale prosegue sul punto il monitoraggio giornaliero, ma gli strumenti a disposizione non sono efficaci. Le persone dedite a questa attività sono state tutte schedate e segnalate alla Questura, ma, al di là della deterrenza dovuta alla presenza dei vigili, le sanzioni amministrative rimangono inadeguate per risolvere il problema". Sul versante delle sanzioni, invece, legate alla vendita di alcolici, il vice comandante Vitali ha sottolineato che il fenomeno è in lieve diminuzione soprattutto a causa della riduzione del numero degli esercizi pubblici, specie nell’area della stazione. 

I vertici della Municipale hanno spiegato che il Corpo è sempre di più sottorganico: rispetto alla normativa, che prevede un vigile ogni 700 abitanti, attualmente il Corpo è composto di 120 unità scarse per quasi 170mila abitanti. A ciò si aggiunge un’età media in crescita (oltre 50 anni).

Ciò, inevitabilmente, crea difficoltà a svolgere tutti i compiti assegnati alla Polizia municipale che ha comunque garantito gli stessi livelli di servizio, pur tra innumerevoli difficoltà. Ciò incide anche sulla possibilità di effettuare diverse attività in pattuglia e non, come spesso accade, singolarmente.

I DATI DI UN ANNO DI ATTIVITA': Gli incidenti rilevati sono stati complessivamente 1174, dei quali 797 con illesi, 348 con feriti, 17 con coinvolti in prognosi riservata e 14 mortali. Il dato complessivo è in diminuzione rispetto al 2014, ma con sensibile aumento, purtroppo, dei decessi.

Le cause principali sono in 377 casi la velocità, 188 la precedenza, 152 i cambiamenti di direzioni e corsie. Delle persone coinvolte 1894 sono maschi, 829 femmine. La fascia di età più colpita è quella che dai 31 ai 50 anni (1034), poi quella oltre i 50 anni (868). Il mese più critico è stato novembre (116 incidenti), quello con minor numero di eventi febbraio (81).

Il giorno della settimana più difficile è il giovedì (199), la domenica (con 92) quello più tranquillo. L’orario più “delicato” è quello intorno alle 9 di mattina (88 incidenti), mentre la notte, inevitabilmente, è il momento della giornata che fa registrare il minor numero di casi (6 alle una, alle tre ed alle quattro).

Oltre ai 1176 incidenti, l’attività svolta dal Corpo registra, tra le altre cose: 64828 violazioni al cds, 12398 interventi gestiti dalla Centrale operativa, 27454 rilasci di permessi giornalieri, 51861 pratiche protocollate, 10512 accertamenti anagrafici. Sono complessivamente 396912 i chilometri percorsi, mentre le ore totali di servizio notturno e festivo sono state 33491.

Le principali violazioni al cds accertate hanno riguardato: art. 7 regolamentazione della circolazione nei centri abitati (44513), art. 126bis mancata comunicazione dati conducente (2930), art. 146 violazione della segnaletica stradale (7958), art. 157 arresto, fermata e sosta dei veicoli (2477), art. 158 divieto di fermata e sosta dei veicoli (3778).

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