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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Orologi, gioielli e pistole, ma anche i Baci Perugina: così agiva la banda dei furti nel Perugino

Gli investigatori hanno scovato la "base" da cui partivano per il colpi e messo microcamere nella auto usate per compiere furti e rapine

La banda ritenuta responsabile di una lunga serie di furti nella provincia di Perugia era ben organizzata, con ognuno degli appartenenti che svolgeva il proprio compito. Si erano dotati di una base e di strumenti e mezzi per colpire velocemente.

Secondo la Procura di Perugia disponeva di un appartamento, nel quale nessuno di loro aveva la residenza, e lì avrebbero tenuto indumenti e attrezzi per i furti. Il gruppo aveva anche la disponibilità di auto e furgoni per raggiungere il luogo del colpo, caricare la refurtiva e tornare alla base. I telefoni cellulari erano accesi solo per comunicare tra loro il giorno del colpo, poi venivano spenti. Il giorno prescelto per il furto era un sodale del gruppo che passava a prendere gli altri e li portava alla “base”.

Gli investigatori, però, avevano ricevuto delle segnalazioni sulla presenza di persone sconosciute in quell’immobile e così era stata piazzata una telecamera di sorveglianza e la banda è stata ripresa in più occasioni mentre preparava i colpi o subito dopo, rientrando con vestiti scuri e passamontagna. Conferme sono arrivate dai tracciati dei gps e dalle intercettazioni telefoniche, con tanto di aggancio alle celle nei luoghi dei furti e delle rapine. Gli investigatori sono riusciti a piazzare una microcamera nell’abitacolo di una vettura usata per i furti, riprendendo alcuni appartenenti alla banda. Le amicizie in comune sui social, infine, hanno confermato le ipotesi investigative.

Decine di appartamenti e villette, con un bottino superiore ai 150mila euro, sono addossati dalla Procura agli 11 arrestati, difesi tra gli altri dagli avvocati Ilaria Iannucci, Leone Guaragna, Daniela Paccoi. La lista dei beni trafugati è lunghissima, dagli orologi alle collane, dagli orecchini alle armi, tanto denaro contante e bancomat con i relativi pin per prelevare, ma anche 20 Baci Perugina.

A San Biagio della Valle quattro degli indagati erano entrati in un’abitazione e uno aveva colpito con calci al volto il proprietario che lo aveva afferrato alle gambe. In un’altra occasione avevano sfondato una porta finestra con delle mattonelle e poi avevano saccheggiato la casa.

Secondo gli investigatori la banda effettuava sopralluoghi, scegliendo le ville più grandi, controllando la presenza di cani e di telecamere, raccogliendo informazioni sui proprietari.

L’altra banda, composta da sei albanesi, tutti arrestati a Caserta, effettuava colpo in tutta la Media Valle del Tevere.

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