Capitano della Provinciale assolto: era stato accusato di essere un furbetto

Peculato. Per aver utilizzato l'auto, in uso per ragioni di servizio, per fini diversi da quelli a cui era destinata. Sono queste le accuse mosse dalla procura contro il Capitano della Polizia Provinciale di Perugia, Teodoro Rosina. Oggi assolto in udienza preliminare dal gup Lidia Brutti che ha emesso, nei confronti dell'imputato, sentenza di non luogo a procedere "perchè il fatto non sussiste".

Secondo l'accusa il Capitano si sarebbe recato 171 volte con l'auto (di proprietà della polizia Provinciale di Perugia)  a Castiglione del Lago "senza essere autorizzato da alcun ordine o servizio, prelevando presso la sua privata abitazione, il Maresciallo, anche lei assegnata al medesimo servizio di polizia giudiziaria. Accompagnandola a Perugia o in altri luoghi del Comune di Perugia e poi dandole un passaggio a casa una volta terminato il servizio. In tal modo, si legge nel capo d'imputazione, avrebbe incrementato il chilometraggio del'auto "non giustificato dallo svolgimento del servizio in virtù del quale gli era stata assegnata".

I reati contestati risalirebbero a cavallo tra il 2013 e il 2014. Per la difesa invece, il comportamento del Capitano sarebbe stato in linea con le indagini investigative su cui stavano lavorando in quel momento. Per lui fu aperto anche un procedimento disciplinare, poi sospeso in attesa della definizione del procedimento penale. 

I legali dell'uomo, gli avvocati Luca Gentili e Claudio Lombardi, esprimono soddisfazione per l'esito della vicenda, che si è conclusa senza neanche la necessità del vaglio dibattimentale dell'accusa.